L’TALIA INIZIA BENISSIMO LA COPPA DAVIS: 3-0 SULLA CROAZIA (CHE L’ANNO SCORSO CI AVEVA ELIMINATI) NELL’ESORDIO DELLA FASE A GIRONI.
MUSETTI DOMINA NETTAMENTE GOJO, MENTRE BERRETTINI SI IMPONE IN TRE SET SU CORIC, DOPO UNA PARTENZA PROBLEMATICA.
A RISULTATO ACQUISITO FOGNINI E BOLELLI SUPERANO IN TRE SET I COLLAUDATISSIMI MEKTIC E PAVIC AL TIE-BREAK DEL TERZO DOPO ESSERSI FATTI ANNULLARE BEN QUATTRO SET POINT NEL PENULTIMO GIOCO.
Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Verona G.Brera Univr – Area1 Veneto Trentino/AA
Il capitano della nostra squadra, Filippo Volandri, ha preferito prudenzialmente non utilizzare subito Sinner sia per favorire un pieno recupero della sua caviglia ancora un po’ dolorante, sia per consentirgli di smaltire completamente la fatica accumulata recentemente nei tornei statunitensi (motivo per il quale il croato Cilic ha addirittura deciso di non partecipare alla Davis).
Al suo posto ha fatto scendere in campo Lorenzo Musetti (N. 30), che non ha fatto per nulla rimpiangere il compagno di squadra, perché ha sconfitto autorevolmente Borna Gojo, uno di quei giocatori che, pur non essendo inseriti in una posizione di rilievo nella graduatoria mondiale, riescono a fare miracoli quando indossano la maglia della propria Nazionale, come aveva fatto registrare l’anno scorso.
Questa volta, però, i miracoli non si sono ripetuti nel punteggio. In qualche game, tuttavia, il croato ha compiuto quasi l’impossibile: in particolare nel nono gioco del primo set, dopo essersi fatto strappare il servizio nel quinto, è stato capace di annullare, giocando tutto in attacco, ben 4 set-point da 0-40, concludendo a suo favore il game sul punteggio di 4-5 (ma inutilmente, perché poi Musetti ha conquistato il set senza ulteriori problemi).
Gojo è stato protagonista di un altro mezzo miracolo nel terzo gioco del secondo set (perso per 6-2), in cui ha annullato con grande determinazione ben 5 palle-break, ma senza evitare poi la perdita del servizio (che già aveva ceduto nel primo game).
Complessivamente si può dire che è apparso troppo differente il livello di gioco tra i due. Musetti, padrone del campo e nel direzionare la palla, ha messo a segno colpi spettacolari con il rovescio, soprattutto con il rovescio lungolinea, mentre il croato non è riuscito a reggere gli scambi, pur facendosi apprezzare in vari momenti nella conquista della rete e nelle conclusioni al volo.
Nel secondo singolare Berrettini ha iniziato piuttosto male con il pericoloso Coric, che l’ha subito brekkato, portandosi in vantaggio per 4-1. Non solo non controllava il rovescio, ma neppure con il diritto riusciva a ottenere punti, perché le sue bordate finivano in gran parte al di là della riga di fondo campo. Ma proprio quando sembrava che l’esito del primo parziale potesse essere scontato, Matteo ha cominciato a reagire, facendo appello alla sua arma principale: il servizio. Due ace consecutivi gli hanno ridato fiducia, gli hanno aperto la strada per vincere il game e hanno avuto anche l’effetto di intimorire l’avversario, che infatti nel gioco successivo ha commesso due doppi falli e altri due errori gratuiti, regalando all’italiano il gioco.
Nel decimo game e in svantaggio per 4-5, l’italiano ha iniziato bene, si è portato avanti fino ad arrivare a 40-15, ma poi ha ripreso a sbagliare banalmente, rischiando di perdere il parziale nonostante abbia messo a segno accoppiate vincenti con battuta e diritto. Poi, con un’alternanza di errori da parte di entrambi, Si é arrivati al 6 pari.
Nel tie-break Matteo ha infine ceduto tre minibreak, conquistandone uno solo: quindi 7-6 (7-4) il risultato a favore di Coric nel primo set.
Il secondo set ha avuto nei primi 6 giochi il medesimo andamento del primo, ma al contrario: 4-2 per Berrettini, che nel quarto game non è riuscito a vincere il gioco pur avendo avuto l’’occasione di ben 4 break-point.
Ma, a differenza del primo, in cui Berrettini, che era in svantaggio per 2-4, è poi riuscito a rimontare fino a 6 pari, nel secondo parziale Coric ha perso il parziale per 6-2, cedendo infine per 6-1 nel terzo.
Come si può spiegare questa caduta verticale del croato, che nel secondo e nel terzo set ha vinto complessivamente soltanto 3 giochi?
A nostro parere il motivo è di natura tattica. Coric, infatti, ha insistito a giocare quasi tutti colpi verso l’angolo del rovescio di Berrettini, con il risultato di allenarlo sempre più sul rovescio e di farlo giocare quasi da fermo. Raramente il croato ha cercato di applicare il “tergicristallo” e senza neppure notare che, quando l’ha fatto, ha avuto quasi sempre successo. Così Matteo è diventato sempre più sicuro sul rovescio, con cui ha alternato rovesci a due mani piatti o con un po’ di rotazioni in avanti a rovesci in slice bassissimi e profondi. E, quando ha potuto, si è portato verso l’angolo del rovescio a cercare accelerazioni vincenti con diritti anomali soprattutto in diagonale. Senza stancarsi, perché Coric lo costringeva a spostarsi di pochissimi metri.
Il doppio è stato infine disputato quando la vittoria dell’Italia era già stata acquisita con i due singolari. Ma il meccanismo dei conteggi relativi alle posizioni finali delle quattro squadre di ogni girone stimola a dare importanza anche ai risultati dei singoli incontri, perché in caso di parità si tiene conto anche di come si è vinto: questo stimola a cercare di vincere non per 2-1, ma per 3-0.
In tali condizioni Fognini e Bolelli sono riusciti a battere Mektic e Pavic. Dopo aver perso il primo set per 6-3, gli italiani hanno vinto il secondo per 7-5 e nel terzo hanno rischiato di vincere per 7-5, ma sul punteggio di 6-5 a loro favore, si sono visti annullare ben 4 match point. Nel tie-break conclusivo si sono infine imposti per 7-3.Una vittoria di grande prestigio per la coppia azzurra. Ù
Domani (Venerdì 16) l’Italia affronterà l’Argentina, che martedì è stata sconfitta sorprendentemente per 2-1 dalla Svezia, perdendo i due singolari, ma imponendosi nel doppio.
Quasi sicuramente giocherà Sinner, mentre non si sa se Volandri manderà in campo Berrettini (se un po’ stanco) oppure Musetti.