WIMBLEDON – Giorno 3
Il Tennis di Alberto Capilupi – REDAZIONE Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Jannik Sinner sta prendendo confidenza con l’erba. In quattro set ha battuto Mikasi Ymer in un incontro da cui probabilmente ha imparato parecchie cose. Soprattutto nel quarto set si è accorto che è fondamentale cambiare ritmo e la tipologia dei tagli, utilizzando anche il back spin per tenere bassa la palla. Nel terzo parziale, infatti, ha dovuto prendere atto che può diventare poco produttivo, sul piano aritmetico dei punti vinti e di quelli perso, il gioco rischioso basato sulla potenza e sulla profondità, se l’avversario è molto agile e sa adeguarsi ad un ritmo alto ma costante, come nel caso di Ymer.
Oltre a questo, Sinner si è finalmente spinto più volte in avanti, anche se ha alternato successi ad errori: ma la conquista della rete, tattica irrinunciabile sull’erba, può diventare in generale un passo fondamentale nel completamento del suo gioco.
Rimane il problema dello strano regalo all’avversario nel rimanere arretrato sulla risposta alla seconda palla di servizio, confidando nella propria profondità, ma in paio di occasioni si è notato che ha provato a portarsi sulla riga di fondo campo: e con successo.
Certo, la massima spettacolarità dei suoi colpi si esprime nei colpi tesi e piazzati, quindi nel diritto incrociato a tutto braccio (come si è verificato contro Ymer) e negli incrociati stretti di rovescio, ma non sempre è necessario cercare di vincere subito il punto: forse l’ha finalmente capito.
Inoltre si deve riconoscere che Yannik sa usare meglio la palla corta, anche se il bilancio tra successi ed errori rimane in bilico. Ma, se non altro, il fatto di costringere ogni tanto l’avversario a scattare in avanti per almeno dieci metri per poi decelerare invece che spostarsi per pochi metri rimanendo a fondo campo, è sempre molto utile nell’economia delle energie.
Infine, è scivolato varie volte. Ma non è possibile prevenire questo pericoloso inconveniente (basta pensare a quello che è successo a Zverev, che ha dovuto essere operato) con suole adeguate all’erba?
Al terzo turno Sinner dovrà affrontare il gigante Isner (con cui una volta ha perso e una volta ha vinto), che ha dato un grande dispiacere ai tifosi britannici eliminando l’idolo Murray. Quello che dei due sopravviverà si troverà probabilmente sulla strada negli ottavi di finale Alcaraz, che non offre punti deboli su cui puntare.
Da citare il successo di Humbert su Ruud, che però ha confermato di non trovarsi perfettamente a proprio agio sull’erba, troppo insidiosa, per un regolarista, rispetto agli altri fondi.
Il giocatore più sorprendente è però l’olandese Tim van Rijthoven (n. 104 della graduatoria ATP), che ancora una volta (è la quarta) ha battuto un giocatore classificato nei primi 20 del mondo.
Nel singolare femminile la nostra Elisabetta Cocciaretto (l’unica italiana sopravvissuta fino a ieri a Wimbledon) ha perso, ma lottando, contro l’esperta rumena Begu.
Esce anche Serena Wlliams, che nonostante il peso degli anni, offre sempre un grande richiamo; le fa da compagnia la testa di serie n. 2, Anette Kontaveiit, sconfitta dalla debuttante tedesca Jule Newiemeier (n. 97 WTA).
Bene, invece, Jabeur, Sakkari e Ostapenko.