Nell’INFERNO della Parigi – Roubaix l’italiana sale per la seconda volta sul podio, quello più alto
di Adriana Balzarini – Redazione Mottarone Area3 Piemonte Valle D’Aosta
Elisa una allieva a scuola seria e tenace nel raggiungimento degli obiettivi , oggi una campionessa che porta con se sempre le stesse meravigliose caratteristiche oltre ad essere diventata una donna matura, altruista, impegnata e sempre disponibile per i suoi famigliari e per il paese di Ornavasso, paese della provincia del VCO in cui vive Elisa Longo Borghini, con la maglia di campionessa d’Italia, ha vinto la Parigi-Roubaix femminile , è l’unica atleta ad essere salita due volte sul podio belga , nel 2021 chiuse al terzo posto e a cinque anni di distanza dall’ultimo trionfo in una classica, la Strade Bianche del 2017.
La corsa ciclistica Roubaix è anche chiamata la Regina delle classiche, la Corsa di Pasqua, l’Inferno del Nord. E’ stata una corsa esclusivamente maschile sino a due anni fa, la prima edizione femminile , che era prevista per il 2020, si disputò a causa della pandemia nel 2021. Anche le donne hanno così offerto un ulteriore spettacolo agli appassionati di ciclismo. La pietra come trofeo è più che un premio un trofeo unico ed evocativo. È una pietra di 12-15 kg che racconta una gara storica e che all’arrivo viene consegnata per fare un ulteriore sforzo per alzarla al cielo di fronte ad un pubblico festante.
Non è solo una pietra ma è il simbolo di caparbietà, di resistenza, di amore verso la disciplina sportiva ma innanzitutto rappresenta la disciplina personale dell’atleta nell’affrontare la gara.
Da oggi anche Elisa è entrata nell’Olimpo diventando la ciclista italiana più ammirata.
Questa la sua dichiarazione all’arrivo dopo aver versato lacrime di gioia:
“Tutto questo è fantastico. Non è stato un periodo facile quello che mi ha avvicinato a questa corsa. Ho preso antibiotici e alla vigilia avevo comunicato alla squadra che non me la sentivo di venire alla Roubaix, non volevo fare la comparsa. La squadra invece ha insistito perché io fossi presente. ‘Tu vieni perché puoi vincere’ mi hanno detto. E così è stato. È fantastico. Un risultato straordinario che voglio condividere con la mia famiglia, con il mio fidanzato Jacopo Mosca. Un grazie particolare alla mia squadra, la Trek Segafreddo.