Una delle situazioni più delicate in questo momento è quella relativa alla ripresa dell’attività dopo una diagnosi di COVID-19.
di Mirko Rimessi – Ferrara Area5 Emilia Romagna Marche
Per chi svolge attività sportiva non agonistica non esistono specifiche regole, se non il nostro consiglio di ripartire con moderazione e comunque dopo aver consultato il proprio medico di base o pediatra di libera scelta.
Diversamente chi svolge attività agonistica deve attenersi ad una precisa procedura, appena modificata con la circolare del 18 gennaio 2022 del Ministero della Salute, soprattutto per la prassi da seguire se si ha avuto la malattia in maniera asintomatica o in forma lieve. Il certificato medico sportivo agonistico cessa la propria validità annuale in caso di positività al COVID-19, in quanto questa comporta possibili rischi per la salute, anche a distanza di tempo. Pertanto, nel caso di una eventuale positività al COVID-19 (anche in assenza di sintomi), ai fini della salvaguardia della salute, è fondamentale comunicare quest’ultima (oltre che al Medico di Medicina Generale o al Pediatra di Libera Scelta) al Medico Specialista in Medicina dello Sport / Struttura di Medicina dello Sport che ha rilasciato la certificazione d’idoneità. In teoria si tratta di un obbligo introdotto già con la circolare dello scorso anno, che richiede a chiunque svolga la visita medica sportiva di sottoscrivere un impegno a comunicare alla struttura l’eventuale positività, come indicato dall’allegato A della circolare.