Tennis Il di Alberto Capilupi – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
L’Italia non ce l’ha fatta ad arrivare in semifinale nell’ATP Cup ed è stata eliminata dalla Russia . D’altra parte, senza poter contare su un doppio affidabile, è ben difficile aspirare ad essere tra le prime squadre del mondo. Si potrebbe obiettare che neppure la Russia, che ha battuto l’Italia per 2-1, poteva far leva su una vera squadra di doppio. Ma purtroppo si deve ammettere che Medvedev è riuscito a a fare la differenza nei momenti critici: sia da solo che in coppia.
Il punto debole del nostro doppio è stato Sinner, che a rete conferma di avere tutti quei limiti che mette in evidenza anche nel singolare: scarsa agilità e velocità di reazione inadeguata. Due carenze ben difficilmente migliorabili giocando a rete, perché sono caratteristiche naturali. In altri termini, è meglio che Jannick continui a dedicarsi solo al singolare, cercando di andare a rete a punto sicuro.
Berrettini, invece, dotato di migliori riflessi e di un superiore tocco di palla, è certamente un punto di forza validissimo. Si tratta quindi di cercare quello che può diventare il suo partner ideale.
Questo finale di stagione è stato ricco di confronti tra nazioni, ma c’è da chiedersi se abbia senso proporre, per i punteggi, formule semplificate completamente diverse da quelle tradizionali, con punteggi che possono andar bene nelle scuole di tennis o nei villaggi turistici.
A nostro parere questo non è vero tennis: sarebbe come considerare il calcetto alla pari del calcio.
Ci fermiamo qui con il commento su questo orrendo torneo a squadre.
Speriamo che questa esperienza possa essere stata un po’ utile per prepararsi agli Australian Open, che però, essendo uno slam, si svolgeranno con una formula totalmente opposta: in tre set su cinque.