Matteo Berrettini, n.8 del mondo, accede ai quarti anche in questo slam, confermando la validità dellaropria posizione. Sinner Battuto da Zverev, ma anche da se stesso.
Tennis Il di Alberto Capilupi – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Il suo avversario di turno, il tedesco Oscar Otte, n. 152 della classifica ATP, si è rivelato in campo un autentico osso duro. Matteo ha dovuto fare ricorso alla sua solita arma del servizio abbinata al diritto per marcare una provvisoria superiorità sul tedesco, riuscendo a conquistare il vantaggio di 2-1 nel bilancio parziale dei set vinti. Ma nel quarto è stato decisivo, per la conquista del terzo set, l’infortunio alla mano riportato dal tedesco in una rovinosa caduta all’indietro dopo aver eseguito uno smash: in seguito, impossibilitato ad usare la destra, ha continuato sportivamente a giocare solo per rispetto nei confronti dell’avversario e del pubblico. C’è anche da aggiungere che però Otte deve risolvere qualche problema coordinativo legato all’equilibrio dinamico, perché precedentemente era stato autore di altri due incidenti. Infatti nel secondo gioco del primo set, nel tentativo di prendere una palla corta, non era riuscito a fermarsi, finendo addirittura quasi da fermo in tuffo al di là della rete come in un film comico. E successivamente è scivolato lateralmente nei pressi del seggiolone dell’arbitro, rischiando di sbattere contro una sedia.
Nei quarti di finale Berrettini avrà di fronte il n. 1 del mondo, Djokovic, che ieri ha dovuto fare ricorso al proprio miglior tennis per imporsi sul ventenne statunitense Brooksby. Sarà una rivincita della finale di Wimbledon, persa dall’italiano ma con qualche rimpianto.
Jannik Sinner è stato battuto in tre set da Zverev, testa di serie n. 4 e ufficialmente n. 5 del mondo, ma oro olimpico e probabilmente il tennista più in forma di tutti. Il tedesco, che negli anni scorsi giocava con rendimento spesso alterno, grazie ai 15 incontri consecutivi vinti prima di questa partita, è entrato in campo sempre più sicuro di se stesso. Al contrario Sinner, che indubbiamente è in grado di eseguire colpi spettacolari e difficilissimi, non riesce ancora ad evitare rischi inutili nel cercare sempre la profondità nei punti critici, in cui è invece prioritario che la palla rimanga in campo. Inoltre deve ancora migliorare nel gioco a rete, perché in quella zona sembra proprio un pesce fuor d’acqua. Infine è comprensibile che in questo giovanissimo, che sembra freddo ed autocontrollato, in realtà emerga una fatale insicurezza nei momenti più importanti, quando si trova di fronte ad un campione consolidato. Tutto ciò si è verificato nell’incontro con Zverev, ma è migliorabile con l’allenamento e con l’esperienza. Dopo di che potrà arrivare (ne siamo certi) tra i primi dieci del mondo.
E’ uscito dal torneo anche il gigante Opelka, battuto dal sudafricano Harris, che ora dovrà affrontare Zverev. L’esito dell’incontro, secondo noi, non è scontato.
Nel femminile l’unica testa di serie rimasta nel torneo è Pliskova.
Sparita anche Andreescu, sorprendentemente battuta da Sakkari.
Rimane in gara Bencic, che avendo eliminato Swjatek dovrà misurarsi con un’altra diciottenne terribile: la britannica (di origine romena e cinese) Raducanu, che esprime un tennis velocissimo, grazie al quale ha annichilito Rogers.
La nota più interessante di questi US Open è che nei quarti di finale dei due singolarei figurino ben tre diciottenni: Alcaraz, Fernandez e Raducanu.