WIMBLEDON 10
Matteo Berrettini ce l’ha fatta ad arrivare tra i primi quattro a Wimbledon: un’impresa prestigiosa che nessun altro italiano era riuscito a compiere per ben 61 anni (l’ultimo era stato Nicola Pietrangeli nel 1960).
Il Tennis di Alberto Capilupi – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
In semifinale Matteo incontrerà dopodomani l’ungherese Hurkacz, che ha battuto in tre set Roger Federer.
Djokovich dovrà invece affrontare Shapolapov.
Berrettini, opposto ad Auger Aliassime, era partito molto bene: ottenuti due break al terzo e al quinto game, si era portato rapidamente sul 5-1. Poi, sul 5-2, ha ottenuto subito 3 punti consecutivi. Ma proprio quando sembrava che la conquista del set fosse ormai una semplice formalità, l’italiano si è troppo rilassato, facendosi prendere da un pericoloso calo di concentrazione, con la conseguenza di commettere errori banali e farsi quindi raggiungere sul 40 pari, concedendo ben quattro break point, fino a perdere il game: 5-3. Nel successivo e decisivo game gli ha dato poi una mano l’avversario, che gli ha regalato a zero l’ultima frazione del primo set.
L’improvviso calo di Berrettini ha avuto però l’effetto di risvegliare Auger Aliassime, che dopo una timida reazione ha cominciato a giocare molto bene, soprattutto nei game in cui stava battendo e nei pressi della rete. Fatale per Berrettini il terzo game del secondo set in cui ha subìto l’unico break del set, che poi ha perso per 7-5.
Nel terzo la situazione era diventata drammatica, perché Berrettini continuava ad accumulare errori su errori, sotto forma di tantissimi rovesci in back in rete e altrettanti diritti piatti sparacchiati fuori misura da sinistra a destra. Al contrario Auger Aliassime era diventato imbattibile quando era al servizio. Ma sul 6-5 per Berrettini, i fantasmi che avevano bloccato il canadese all’inizio del primo set evidentemente sono usciti dalla testa dell’italiano per tornare nella sua: due palle lunghe e un doppio fallo, arrivando così a due set point e infine al 7-5 per Matteo. L’incubo era finito.
Nel quarto set Berrettini, tornato calmo e lucido, è stato impeccabile nella prima metà, in cui ha conquistato un break nel secondo game. Auger Aliassime ha avuto un ultimo colpo di coda nella seconda parte, in cui ha conquistato un controbreak all’ottavo gioco, arrivando così a 5-3. Ma nell’ultimo game Berrettini non gli ha lasciato scampo, grazie a servizi assolutamente imprendibili.
Hurkacz ha letteralmente dominato Federer, che purtroppo è entrato in una giornata piuttosto negativa, come viene confermato dal numero eccessivo dei suoi errori gratuiti. A quarant’anni lo svizzero è comunque riuscito ancora una volta ad entrare tra i primi otto, dimostrando di essere in grado di giocare ad alto livello in condizioni normali, come è successo nei turni precedenti. Spetta solo a lui decidere quando sia giunto il momento di smettere.
Uno dei suoi due rivali di sempre, Djokovich, invece è arrivato facilmente in semifinale, battendo in tre set Fucsovics.
Durissima, infine la lotta tra Khachanov e Shapolapov, che si è conclusa a favore del secondo al limite del quinto set.