Qui Lecce – Ludovico Margioglio – Area8
Questo Lecce non perderà più una partita’. Se prima della partita contro la Spal fosse stato chiesto un parere a mille o più tifosi giallorossi, tutti o quasi sarebbero stati d’accordo. Erano tutti sotto l’effetto ‘dopante’ di una serie di incredibili risultati che la squadra di Corini aveva ottenuto negli ultimi due mesi. Imbattuto da undici giornate, vincente da sei, un attacco-raffica, il migliore della B con 62 reti, il Lecce aveva confezionato un ‘vaucher’ speciale, di quelli che garantiscono il diritto a godere le gioie residue in un campionato,che volge ormai al termine. Invece, sabato pomeriggio, é stata la Spal ad incassare il suo più importante ‘bonus’-classifica della stagione, sbancando Lecce. Come un fulmine a ciel sereno dopo 12′ la squadra di Rastelli ha fatto saltare la corrente e al ‘via del mare’ é calato il buio. Eugenio Corini giura che i suoi ragazzi sapranno riaccendere presto la luce, ma per il momento i riflettori sono spenti e la delusione é tanta. Lecce – Spal 1 a 2, come é mai potuto accadere? E’ accaduto perché nel calcio i valori possono essere sovvertiti in qualsiasi momento. Specie se si affrontano due squadre che ne hanno molti e, più o meno, dello stesso livello. Basta un appoggio sbagliato, un rimpallo fortunoso, una respinta corta e avviene il patatrac. Se chiedete a Valoti, che ha fatto il primo gol della Spal vi dirà che il suo é stato un capolavoro. Ed é pure vero, ma solo se si considera il bel rasoterra a giro, finito nell’angolino basso della porta di un incolpevole Gabriel. Per come è nato, invece, meriterebbe lo zero in pagella l’avversario leccese, il centrocampista sbadato (Hjulmand) che lo ha lasciato libero di calciare indisturbato. Si potrebbe anche dire che la Spal non ha rubato nulla, ha fatto la sua partita con grande determinazione, ha segnato due gol di ottimo livello, si é difesa con i denti nell’ultima mezzora dopo aver raddoppiato con Okoli; ma la traversa colpita da Stepinski al 95′ grida ancora vendetta e certifica che un pareggio sarebbe stato il risultato più giusto. Insomma alla Spal non é mancato quella fortuna, che per consolidata esperienza… aiuta gli audaci. Che sono stati proprio i ferraresi, in particolare il loro tecnico Rastelli. Per l’occasione ha cambiato modulo (dal 3-5-2 é passato ad un serrato 4-3-1-2) e uomini e ha mandato in campo una squadra imbottita di trequartisti, affidando a Di Francesco, che al massimo é una seconda punta, il compito di fare il guastatore.Poi difesa bloccatissima, raddoppi feroci su Coda e Pettinari e un ardore agonistico, chiamiamolo così, esuberante. Trovato il gol, per intercessione non richiesta del Lecce, per la Spal la gara è stata tutta in discesa. Vero é che il Lecce ha acciuffato il pareggio con Majer, cinque minuti dopo il vantaggio di Valoti, ma é altrettanto vero che al 35′ del primo tempo sull’1-1 lo stesso giocatore sloveno ha, clamorosamente e, aggiungerei, colpevolmente, sciupato un gol fatto: a un paio di metri, o poco, più dalla porta, col solo portiere davanti, ha preferito passare la palla indietro verso un Coda marcatissimo, permettendo alla difesa di liberare. Una cosa da pazzi, un episodio che fa ancora mangiare le mani a chi ne é stato testimone oculare o televisivo. Majer, insomma, protagonista nel bene e nel male con un equivoco 6 in pagella. Invece, lo svedese Bjorkengren e il danese Hjulmand, giovanissimi e validissimi interpreti della rincorsa al vertice del Lecce, non sono stati all’altezza della situazione. Una spanna sopra il primo, mentre il trequartista, che aveva impressionato per qualità tecniche e visione di gioco, é apparso appannato e svuotato di energie. La squadra ne ha pagato le conseguenze, perché proprio a centrocampo si é giocata la partita con Valoti, Viviani, Murgia, Dickmann, con Strefezza in appoggio e il subentrato Mora praticamente perfetti in ogni fase di gioco e momenti della gara. Per concludere, la sconfitta contro la Spal ha interrotto un sogno, ma non lo ha cancellato. Il Lecce é rimasto saldamente al secondo posto, con un punto in più della Salernitana, su cui, nell’ipotesi di classifica avulsa, é in vantaggio negli scontri diretti (un pareggio e una vittoria). Corini ha assicurato che questa sconfitta è un classico incidente di percorso e già guarda a Vicenza, dove il suo Lecce scenderà in campo sabato prossimo. Ha ragione di credere in una pronta reazione dei suoi ragazzi. In analoghe occasioni, in passato, non lo hanno mai tradito. Anche per questo negli spogliatoi ha manifestato il suo orgoglio di essere il loro allenatore.