Qui Verona, Massimo Rosa
E’ proprio vero, i tempi cambiano. Ogni anno, infatti, quando la Juve arriva a Verona, come in qualsiasi altra città d’Italia, fa crollare il record degli incassi (quest’ultimi rincarano però di anno in anno), così come il record delle presenze. Quest’anno invece niente di tutto ciò. Lo stadio è vuoto, tranne per pochi addetti ai lavori…ma non tutti, perché anche la Tribuna stampa è desolatamente per pochi intimi…per il resto è vuota.
Fatto questo preambolo, vi racconterò di Hellas Verona-Juventus comodamente dal mio divano.
Mastro Juric nel prepartita aveva affermato che “Per fare risultato serve un Verona perfetto ed una Juve imperfetta”. Non è stato proprio così, perché in campo si sono viste due squadre che hanno ripagato il costo del biglietto che non si è pagato, tanto sono stati intensi i due tempi di gioco, che raramente si possono vedere ed ammirare nel nostro campionato. Ad una Juventus che schiaccia i gialloblu nei primi quindici minuti con un gioco rapido e pericoloso, c’è un Verona che fa altrettanto negli altri due terzi del primo tempo, sfiorando la rete e colpendo addirittura il palo. C’è dunque il piacere di assistere ad un gioco intenso ma corretto. Il tempo si chiude a reti inviolate.
La ripresa rivede la Juve all’assalto, tanto che al minuto 4 passa in vantaggio con una rapida azione di Chiesa, il cui Terminator è il solito Ronaldo. Non c’è tempo però di pensare che possa essere il colpo del KO, perché l’Hellas riprende in mano il pallino del gioco e costringe i torinesi ad abbassarsi sempre più verso la loro area di rigore. I centrocampisti scaligeri, infatti, s’impadroniscono del centro campo fermando le velleità offensive degli avversari, dando così stura ad una serie d’attacchi, soprattutto dalla fascia sinistra, che creano non pochi grattacapi ai barcollanti bianconeri. I gialloblù giungono finalmente al pareggio grazie alla rapidità di Veloso, Zaccagni e Lazovic, che mette sulla testa di Barak la palla del meritato pareggio. Prima della fine il Verona ha il tempo di colpire anche la traversa.
Un 1 a 1 finale che va più stretto ai veronesi che ai torinesi, e che ancora una volta Juric ha mostrato come sia importante affrontare dal Canicattì alla Juventus con la stessa serietà e caparbietà.
P.S. Non bisogna dimenticare le numerose assenze della Juventus, che non deve suonare come scusante, poiché più volte ci sono state prestazioni altalenanti nel gioco, indipendentemente da chi ci fosse in campo. Non è il caso di questa sera.