–da Castelfranco Veneto: Dott. Piera Vettori-
Dobbiamo chiarire innanzitutto che cosa si intende per Fattori di Rischio
Sono quei fattori,quelle situazioni che,se presenti ,peggiorano la qualità della vita e la prognosi rispetto a chi non li “possiede”. In altri termini la loro presenza si accompagna a maggior pericolo/rischio di malattie cardiovascolari e a maggior probabilità di morte per eventi cardiovascolari.
E’ fondamentale distinguere tra Fattori di Rischio NON MODIFICABILI ,sui quali non si può influire e che sono:
-l’età ( il rischio aumenta con l’avanzare dell’età)
-il sesso maschile (i maschi hanno maggior rischio rispetto al genere femminile almeno fino alla menopausa)
– la familiarità (maggior rischio se nella storia familiare sono presenti eventi cardiovascolari in età inferiore a 55 anni o a 65 per il sesso femminile )
e
Fattori MODIFICABILI che sono molti ma di cui i principali sono :
- Ipertensione (30% della popolazione adulta del mondo occidentale )
- Diabete (10% circa della popolazione italiana)
- Dislipidemia ( colesterolo alto)circa il 30 % della popolazione italiana
- Fumo
- Sovrappeso (30% circa della popolazione)
- Sedentarietà(35% della popolazione e soprattutto le donne)
- Alimentazione non corretta (sia per quantità che per qualità del cibo)
- Circonferenza addominale (maggiore di 102 cm nei maschi e di 88 cm nelle femmine)
(dati dal Progetto Cuore dell’Istituto Superiore di Sanità).
Ci sono anche altri fattori di rischio(trigliceridi alti ,sindrome metabolica,consumo di alcool,acido urico elevato, stress etc) che però sono meno frequenti.
Come si misura il rischio?
Si procede ad una valutazione del Rischio individuale sulla base della storia clinica personale (anamnesi del paziente durante la visita cardiologica che comprende anche elettrocardiogramma e spesso anche l’ecografia del cuore) e dei fattori di rischio presenti (valutazione e spiegazione degli esami bioumorali).A seconda delle conclusioni diagnostiche della visita ed in considerazione dei fattori di rischio presenti si può stratificare un rischio cardiovascolare individuale di grado lieve, moderato o severo di andare incontro nei dieci anni futuri rispetto al momento della valutazione stessa ad eventi cardiovascolari maggiori.
Un dato importante da sottolineare è che più fattori sono presenti e più il Rischio cardiovascolare è elevato; il rischio aumenta in modo esponenziale (non geometrico ): di qui l’importanza di MODIFICARE –quando possibile- i Fattori di Rischio stessi
Come modificare quindi i fattori di rischio ?
Adottando stili di vita adeguati ! che significa :
-stop fumo
-alimentazione corretta
-esercizio fisico regolare
-terapia di ipertensione (valori desiderabili <140/90 )
– terapia del diabete (emoglobina glicata ideale <7 e pressione <120/80)
– terapia del colesterolo (LDL colesterolo <100 in prevenzione primaria (vale a dire nella popolazione generale, “sana”)e < a 70 o addirittura < a 55 in prevenzione secondaria (cioè in chi ha già subito un evento di malattia cardiaca tipo infarto)
-controllo del peso
-Circonferenza vita :<88 cm per donne e <102 per maschi
Come si può capire questo percorso è articolato ed individuale proprio perché …a ciascuno il suo rischio …ma vale per tutti considerare più da vicino il fattore sedentarietà -mi verrebbe da dire “nulla o comunque poco di nuovo sotto il sole di gattopardesca memoria” …se già Platone (427-347 a.C.)scriveva cosi:”la mancanza di attività distrugge la buona condizione di qualunque essere umano ; al contrario l’esercizio fisico metodico la preserva…”.
…ed il mondo latino recitava “mens sana in corpore sano”……
Piu di recente le linee guida di Heidelberg del 1996 sottolineano come l’attività fisica comporti dei benefici sia per il singolo individuo (miglioramenti fisiologici ,psicologici e sociali ) e dei benefici anche per la società (ridotti costi di assistenza, migliore produttività, promozione dell’anziano come figura positiva ed attiva)
Le linee guida europee del 2012 sulla promozione dell’ attività fisica vengono confermate riprese ed ampliate anche dalle recentissime linee guida dell’OMSdel novembre 2020 che raccomandano con enfasi l’importanza di una pratica regolare di esercizio fisico con la novità, rispetto al passato, di suggerimenti distinti per fasce di età ed anche destinati a soggetti con patologie croniche e con disabilità al fine di contrastare la sedentarietà che in epoca covid ha visto un ulteriore rinforzo della sua posizione ….
Tutte queste evidenze orientano a considerare l’esercizio fisico come una medicina,e spesso al posto di una medicina va considerato,qualcosa come una megapillola da assumere con regole e dosaggi ben precisi (ad esempio 30 min di cammino effettuato regolarmente 2-3 volte alla settimana riducono il rischio di malattia cardiovascolare).L’esercizio va praticato con inizio graduale ,abbigliamento idoneo,ad intensità moderata,evitando le temperature troppo fredde o troppo calde ,con introduzione adeguata di liquidi …
Perché ci interessa aumentare l’esercizio fisico nella popolazione ?e anche la politica e le istituzioni sembrano ora voler cogliere questo aspetto.
Perché riduce la mortalita’ totale, le malattie cardiovascolari,le neoplasie,il diabete,l’artrosi, l’osteoporosi,l’obesità,il rischio di cadute etc
E migliora la salute mentale e la qualità della vita!
E noi panathleti ben conosciamo anche questo aspetto……
Ricordiamo che gli articoli della salute sono raccolti nella rubrica “Keep Calm e Dica 33” della home page di Panathlon Planet www.panatlondistrettoitalia.it