-di Adriana Balzarini–
In un periodo di look down i ristoranti e le pizzerie sono chiusi ma alcuni di loro riescono a servire i loro clienti attraverso le consegne a casa. Molti di loro, direi la maggior parte fino a poco tempo fa erano studenti, oggi iniziano ad avvicinarsi anche adulti pressati dal peso delle spese famigliari e da un lavoro perso per crisi aziendali. Tutto questo non fa notizia anche se forse sono gli unici con le forze dell’ordine che circolano in città spettrali, vie silenziose illuminate per ora solo dalle luci delle vetrine che non hanno ancora abbassato le saracinesche.
Una notizia che ci sorprende ma nello stesso ci rincuora: un ragazzo fra i tanti che circola nella sua città d’adozione Lodz, terza città polacca più popolosa, è una medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Londra, quindi un bravo ragazzo cresciuto con valori che lo sport gli ha trasmesso: onestà, impegno e correttezza.
RubenDario Limardo alle Olimpiadi di Londra del 2012 ha vinto la medaglia d’oro nella spada individuale riuscendo ad essere il primo schermidore latinoamericano in questa impresa; ma da campione olimpionico a rider lo è diventato a causa del covid. Ruben Dario Limardo, venezuelano 35enne, ha dovuto adattarsi a nuova vita perché la sospensione dei Giochi di Tokio 2020 più la crisi economica del suo Paese non gli hanno permesso di avere i rimborsi spesa e gli sponsor, in crisi finanziaria anch’essi , gli hanno interrotto i pagamenti promettendogli che nel 2021 sperano di essere al suo fianco ai Giochi rinviati di un anno. Lui come tutti i compagni della squadra si sono dati da fare e intervistato ha detto che pensa che ogni consegna, più i suoi quasi 50 km giornalieri in bicicletta , possano aiutarlo a rivincere ai Giochi di Tokio.
Ruben Dario Limardo come tutti i suoi 21 compagni della Nazionale Venezuelana, hanno lasciato il loro Paese perchè costretti a fuggire non solo per colpa della crisi economica ma anche per quella umanitaria che colpisce gravemente il loro Paese, aggravata ora dalla pandemia da Coronavirus. Sono in ritiro in Polonia dove si preparano tutti i giorni con gli allenamenti per Tokio ma per sopravvivere si sono trovati un impiego come rider per consegnare il cibo a domicilio dopo l’allenamento mattutino. Ogni giorno lui,come gli altri, alle ore 13 inforca la bicicletta pensando che questo oltre a fargli guadagnare qualche soldino possa essere anche un buon allenamento. L’atleta non è un tipo che si lamenta, si dice grato di avere un lavoro, perché così può permettersi di continuare a coltivare il sogno olimpico anche se si trova a nove mila chilometri dal suo Paese natìo , dove è un eroe, ed è stato il secondo atleta nella storia del Venezuela a vincere un titolo olimpico, dopo il pugile Francisco Rodriguez che vinse l’oro a Città del Messico nel 1968 .
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