La città di Perugia, il calcio, il Panathlon in lutto per la morte di Elio Grassi: un uomo di sport, un maestro di calcio
-di Gino Goti–
“Un altro perugino doc ci ha lasciati”. Così Marcello Carattoli, vice governatore Area X Panathlon Umbria e past presidente del club perugino, ha annunciato ai soci la scomparsa di Elio Grassi: socio del club, sportivo di razza, panathleta generoso, giocatore e poi allenatore del Perugia Calcio negli anni della serie B ‘72-’73.
Da vero panathleta Elio si è dedicato alla crescita sportiva e civica dei giovani, seminando tra loro i germogli del “fair play” che anche, grazie al suo esempio, rappresentano il fondamento dello sport.
Grifo Perugia, Foligno, Nestor Marsciano, Angelana, Perugia Calcio e numerose altre squadre dilettantistiche regionali lo hanno visto impegnato con i propri atleti alla conquista di risultati lusinghieri e prestigiosi.
Da tutti i club dell’Area X Panathlon-Umbria, dalla Governatrice Rita Custodi, sono giunti messaggi di cordoglio al presidente del Club di Perugia di cui Elio era socio. Un pilastro anche di questa benemerita associazione.
Alla famiglia, ai figli Paolo e Misa le più sentite condoglianze dagli amici soci del Panathlon Club Perugia.
Alessio Burini, presidente del club perugino, ha voluto personalizzare il suo ricordo “quest’anno funesto e maledetto ci ha privato di un altro socio che ha onorato il nostro club per lunghi anni con la sua attiva partecipazione e il suo grande spessore di maestro di sport.
Permettetemi – ha aggiunto nella comunicazione alla famiglia e ai soci – un ricordo personale, visto il lunghissimo corso della nostra conoscenza. Elio era una persona bella, di prim’ordine, gentile, positivo, cordiale, con un sorriso che ti metteva subito a tuo agio, che ti insegnava senza stare in cattedra, anzi divertendoti.
Come mio padre, ha amato per tutta la sua vita lo sport, da cui, giovanissimo, venne attratto: il calcio. E di calcio è stato prima capace interprete e poi grande maestro.
Resta indelebile in me il suo ricordo, i suoi racconti, le sue battute, la sua simpatia e la compagnia di cui ho potuto godere. E la sua compagnia, all’interno del club era sempre un’occasione pregiata di apprendimento, resa piacevole dal suo porsi sorridente e disponibile.
Perdiamo un grande uomo di sport, un maestro di calcio, una persona che era bella ascoltare, un sorriso che ci mancherà. Avevo circa 13 anni la prima volta che giocai contro una squadra di cui era allenatore. Tanti ricordi che alimentano il dolore e il rimpianto, attenuati dal conforto che il suo ricordo e il suo esempio resterà sempre vivo, specie in coloro che hanno avuto la fortuna di ricevere il suo insegnamento”.