-di Adriana Balzarini-
…. i primi calci autorizzati !!!
La costituzione ufficiale della Federazione Italiana Calcio femminile avviene nel 1968, anno in cui si disputa tra i mesi di maggio/settembre il primo campionato nazionale. Sono dieci le squadre che partecipano a questa prima avventura ben sapendo che le donne giocarono anche prima del ’68. Proprio negli anni 30 venne fondato il Gruppo Femminile Calcistico Milanese , gruppo, come ricorda la scrittrice Federica Seneghini, “sfidarono Mussolini” per poter giocare al “giuoco strettamente maschile”.
Nel 1968 furono 10 le squadre suddivise in due gironi tra Nord e Sud e il primo scudetto fu assegnato al Genova.
Dopo due anni, l’attività femminile subì una scissione formando due enti: nel 1970 dieci società abbandonarono la FICF e firmarono l’atto costitutivo della Federazione Italiana Femminile Giuoco Calcio (FFIGC). Vennero a questo punto organizzati due campionati italiani che videro imporsi due club (Real Torino e Gomma Milano). Solo nel 1972 le due Federazioni si unirono e confluirono nella Federazione Femminile Italia Unita Giuoco Calcio (FFIUGC). L’Avv. Giovani Trabucco diventò il nuovo presidente e restò in carica fino all’ingresso dell’attività femminile nella FIGC nel 1986 e al primo Campionato di serie A la vincitrice del titolo fu la squadra della Lazio.
Tra il ’72 e l’86 si strutturano i Campionati Nazionali (Serie A e B), Interregionale (Serie C) e Regionali (Serie D), oltre all’attività giovanile a livello provinciale. Nel 1980, a Bergamo, venne costituita l’Associazione italiana calciatrici presieduta dalla professoressa Annamaria Cavarzan. Nel 1983 la FIGC Femminile verrà finalmente riconosciuta come aderente al Coni e si cominceranno ad organizzare le strutture regionali e provinciali alle quali viene affidata l’attività promozionale.
Il settore arbitrale fu gestito all’inizio attraverso il ricorso ad arbitri “dismessi” dalla FIGC, in seguito iniziò l’organizzazione di corsi per arbitri riservati ai campionati femminili.
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