-di Fabrizio Pasquali–
Curioso anno il 1964: tutti i Team preoccupati dallo strapotere di Clark-Lotus tendono a rinforzarsi anche per la presenza di una nuovissima Honda a 12 cilindri che, al di là delle prestazioni in gara, fa temere rivoluzionarie novità.
Ricordiamo le principali: il motore era posizionato subito alle spalle del conduttore, ma trasversalmente. Se oggi siamo abituati, pur nel “tutto avanti”, a questo genere di posizione, all’epoca appariva assolutamente innovativo, dato che i precedenti si riferivano a progetti di fatto mai andati a buon fine ( Bugatti 1956 ed Alfieri per Maserati 1961)
Ferrari migliora l’8 cilindri a V di 90° portandolo ad un regime di rotazione di ben 11.000 g/m. rivedendo nel contempo il telaio alla luce degli schemi adottati dalle vetture inglesi (pur non ancora monoscocca, la vettura di Maranello fa uso abbondante di alluminio ed in genere di materiali leggeri da accoppiare ad una sperimentata struttura tubolare).
Il risultato sarà di tutto rispetto, tanto da poter affidare all’esperto Surtees un mezzo vincente, grazie anche all’apporto di un alfiere di lusso quale Lorenzo Bandini.
Vediamo pertanto i movimenti nei vari Team: Clark in Lotus con Arundell; P.Hill, dopo il forzato anno sabbatico all’A.T.S., si accasa in Cooper; R.Bucknum alla Honda, mentre gli altri Team maggiori confermano praticamente i “ top drivers” del ’63.
A Monaco, prima tappa del Campionato, si ripete G.Hill su BRM
(in parata con Ginther al secondo posto) approfittando di varie noie tecniche di Clark , ma questi si rifà con i tre successi in Olanda, Belgio e Gran Bretagna, ipotecando così il secondo titolo mondiale, incalzato per altro dal regolarissimo Hill ( secondo in Francia,G.Bretagna e Germania).
Ma, per la gioia degli Italiani e dei Ferraristi in particolare, la F 158 coglie tre successi prestigiosi con Surtees (in Germania ed a Monza) e Bandini (Austria), sparigliando di fatto le carte a due G.P. dalla fine.
Hill è ancora in testa con due punti su Clark e quattro su Surtees. L’annata si gioca in America: a Watkins Glen ( USA ) e Mexico City ( Messico).
Negli USA Clark sembra vincere facile, ma causa problemi di alimentazione è costretto a fermarsi lasciando la vittoria al rivale di sempre G.Hill.
Lo “Scozzese volante” cerca disperatamente di rifarsi ancora in Messico, ma rompe a soli due giri dal traguardo; per Hill sembra fatta , quando la sua BRM si ferma a soli cinque chilometri dal titolo.
Rapido gioco di squadra in Ferrari, con Bandini che cede il secondo posto a Surtees ed i sei punti che valgono un alloro iridato. Per completezza va detto che Hill finirà secondo malgrado un punto in più di Surtees e ciò grazie al diabolico regolamento del tempo che prevede gli scarti ( i sei migliori risultati della stagione ).
Ferrari quindi brava e fortunata, grazie anche e soprattutto ad un signore come Lorenzo Bandini ottimo pilota e gentiluomo di razza.
Vanno ricordate le due vittorie di Gurney in Francia e U.S.A., mentre agli altri non resta che qualche podio: Ginther a Monaco ed in Austria, McLaren in Belgio ed a Monza,Brabham in Belgio e Francia, Arundell a Monaco ed Olanda.
Si ricorda inoltre la B.R.M. fornitrice di propulsori, in concorrenza con Coventry-Climax, a Brabham,B.R.P. e Lotus (non ufficiale).
Sul piano tecnico desta interessa la cura di Ferrari per il raffreddamento del propulsore e degli organi più delicati fra cui i collettori di scarico (due coppie di “quattro in uno” a vista), la pompa d’iniezione carburante, trombette di aspirazione ecc.); vengono usati inoltre anche a Maranello i cerchi in lega leggera a cinque “razze” (a caratterizzare un “design” che vedremo ovunque sulle vetture di serie).
Classifica piloti: 1. Surtees; 2. G.Hill; 3 J. Clark; 4. L.Bandini; 5. Gunter.
Classifica costruttori: 1 Ferrari; 2. BRM; 3. Lotus Climax
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