–La storia di Sport Illustrated, il settimanale dello sport americano.
–di Andrea Fauliri
Un luogo che per molto tempo è stato visto come l’emblema del progresso e dello show business. Proprio da qui nascono le caratteristiche principali di Sport Illustrated, una rivista che, dal 1954 a oggi, ha saputo fare la storia dello sport americano ed internazionale. Edita da Time Warner Inc. , non è un quotidiano ma un settimanale e può vantare un numero superiore ai 23 milioni di lettori nel mondo. La sua particolarità sta nel fatto di raccontare lo sport partendo prima dalle immagini e poi con un articolo legato a esse. Immagini curate da grandi fotografi capaci di cogliere i momenti più belli dello sport e di ritrarre in modo unico gli atleti anche fuori dal campo. Per Sport Illustrated l’articolo non è solo un contorno alle foto ma un momento di approfondimento che richiede il giusto spazio. Articoli lunghi, curati nei dettagli capaci di fare opinione. Facile intuire il rapporto editoriale che lega questa rivista ad altre famosissime testate americane come Time e Fortune. Un esempio che ha tentato di seguire con successo anche La Gazzetta dello Sport con il settimanale Sport Week.
Una storia lunga quella di Sport Illustrated che, proprio nel 2014, ha raggiunto il suo 60° anniversario. La fama e il successo della testata vengono accreditati al periodo tra il 1960 e il 1974, quando al comando ci fu Andre Laguerre capace di rivoluzionare totalmente la rivista e di renderla più popolare trattando tutti gli sport più seguiti dagli americani. In pochi anni i risultati furono entusiasmanti tanto da aprire i confini della rivista americana in tutto il mondo. Laguerre fu anche il primo ad avere l’intuizione di avvicinare lo sport al richiamo delle grandi bellezze della moda: nacque nel 1974 lo Swimsuit Issue, speciale edizione annuale della rivista con copertina e servizio fotografico dedicato alla modella del momento, ritratta in costume da bagno e pose provocanti.
Un’idea che ha portato un interesse enorme sulla rivista, avvicinando spesso altri mondi a quello dello sport vedi moda, televisione, pubblicità e molti altri. Spesso la rivista è stata additata di carattere sessista. Di certo un modo discutibile per puntare i riflettori sullo sport ma finora i risultati hanno dato ragione agli editori e oggi Sport Illustrated continua a mantenere altissimo il suo valore.
Tra le curiosità riguardanti questo giornale possiamo dire che Michael Jordan, stella dell’Nba, è stato protagonista di ben 50 copertine, un numero record. L’unico italiano comparso in copertina è stato Mario Balotelli: il suo carattere dirompente ha attirato anche l’attenzione degli americani. Generalmente l’attenzione della rivista è rivolta verso gli sport e gli atleti statunitensi ma il suo carattere ormai internazionale l’ha portata anche verso i grandi campioni esteri. Per quanto riguarda il tanto discusso Swimsuit Issue, ci sono due modelle che vantano particolari record: Elle Macpherson è la modella con più apparizioni (ben 5 tral il 1986 e il 2006) mentre Kate Upton è l’unica ad aver ricevuto l’onore della copertina per due anni consecutivi (2012 e 2013). Sport Illustrated è ricordato anche per il riconoscimento dello “Sportivo dell’anno” e per tante altre classifiche riguardanti i campioni dello sport. Questi riconoscimenti godono di ampia considerazione nel mondo dello sport, un segnale del livello raggiunto da Sport Illustrated, una rivista che nel bene e nel male rappresenta un punto di riferimento nell’editoria sportiva.
Questo il loro sito web ufficiale: http://www.si.com/