-Il nuovo modello sbaraglia tutti vincendo il Mondiale piloti e quello marche
–di Fabrizio Pasquali
Dopo sette anni di onorato servizio va in pensione la “formula” dei “due litri e mezzo” per far posto a più modesti 1500 cc. aspirati ed alimentati inoltre da carburanti commerciali (max 100 ottani).
Gli Inglesi, tutti protesi verso le innovazioni tecnologiche telaistiche, vengono così decisamente presi in contropiede, mentre Ferrari, constatato che ormai il motore posteriore è fatto tecnico acquisito, è già pronta con l’ottima 156 spinta dal brillante 6 cilindri a V di 120° (angolo canonico per un sei cilindri, dato che la regola prevede 720° diviso il numero del frazionamento), “superquadro“ ed accreditato di quasi 200 Hp. ad oltre 9500 giri.
Si tratta di un mezzo subito vincente, sia per le prestazioni notevoli per tale cilindrata, che per il nuovo telaio in traliccio tubolare che consente un peso di soli 470 Kg. (poco più delle leggerissime inglesi) : indimenticabile ed epocale il notissimo “musetto da squalo”.
I piloti sono P.Hill, von Trips, Mairesse, Ginther ed il giovane Baghetti.
Oltremanica si annaspa in cerca di un valido motore ed alla fine si opta per la riduzione ad un litro e mezzo del Coventry-Climax.
Cooper schiera Brabham, McLaren e Surtees (il campione motociclista passato alle quattro ruote); Lotus può contare su Moss, Clark ed Ireland; B.R.M. sui soliti G.Hill e Brooks; la Cooper-Maserati, della Scuderia Centro-Sud, è in gara con lo “stagionato” Trintignant ed il giovane Lorenzo Bandini.
Malgrado la beneaugurate partenza a razzo con la vittoria a Montecarlo, Moss e tutte le Scuderie inglesi subiscono via via la superiorità del motore Ferrari: Von Trips vince in Olanda e G.Bretagna ed è secondo in Belgio e Germania; P.Hill è primo in Belgio ed a Monza, secondo in Olanda e G.Bretagna.
Gloria anche per Baghetti, in Francia, primo ed accreditato anche del giro veloce.
Oltre che a Monaco, Moss sarà vittorioso solo in Germania, ove sul podio salgono per altro ancora i ferraristi rivali von Trips e P.Hill.
Stirling Moss |
La tragedia di Monza |
Ma, accanto a tali successi, l’anno è funestato dalla tragedia di Monza, dove un giovanissimo e scatenato Clark stacca troppo tardi alla parabolica, tampona Von Trips che a sua volta si schianta tra la folla perdendo la vita assieme a quattordici spettatori.
Le polemiche sul circuito italiano investono anche l’incolpevole Ferrari che, in segno di lutto e di amarezza, rinuncia all’ultimo G.P. negli U.S.A. vinto da Ireland su Gurney e Brooks.
Phil Hill, che prima di Monza non sperava quasi più nel titolo in quanto abbondantemente preceduto in classifica dal compagno von Trips, beneficia suo malgrado della tragedia divenendo sì Campione del Mondo (con Ferrari a vincere anche nei Costruttori), ma con tanta amarezza nel cuore.
Chi ha vissuto quella sventurata giornata, che riproponeva in circuito la sciagura delle “Mille Miglia”, può capire l’animo dei Piloti e Costruttori tanto da mettere in forse la vita stessa dello sport motoristico: “Taffy” ( il nomignolo del barone Wolfgang von Trips) era amato da tutti i colleghi ed in particolare da Enzo Ferrari che lo considerava, giustamente, un Cavaliere d’altri tempi, degno erede d’una impeccabile aristocrazia tedesca.
L’annata si chiude con l’ennesima occasione perduta da Moss, costretto al ritiro anche nell’ultimo G.P. a Watkins Glen (U.S.A.): evidentemente “lui”non ha mai imparato la lezione di Fangio, ossia “macchina giusta al momento giusto”.
Classifica Mondiale Piloti
- Phil Hill; 2. Von Trips; 3. Moss; 4. Gurney; 5. Ginther.
Classifica Mondiale Marche
- Ferrari; 2. Lotus-Climax; 3. Porsche; 4. Cooper-Climax; 5. BRM-Climax
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