–ERIC HENRY LIDDELL UN PO’ BRITISH UN PO’CINESE, CHE ISPIRO’ DUE FILM
–di Massimo Rosa
Un giorno mi trovavo a navigare in Cina, non nel mare cinese bensì in internet, quando per caso mi saltò fuori il nome di Eric Henry Liddell. In quel momento scoprii che quel nome a me sconosciuto sino a quel momento era invece stato una stella mondiale dell’atletica leggera, re della velocità dei 200 e 400 metri. E non solo…
Il nostro Henry era nato in Cina da genitori scozzesi, missionari protestanti. All’età di sei anni fu spedito in Inghilterra assieme al fratello Rob per cominciare gli studi presso l’Eltham College.
Negli anni della sua adolescenza ebbe modo d’incontrare i genitori solo in due o tre occasioni, poiché loro erano rimasti sempre in Cina.
Il giovane studente in tutti quegli anni aveva dimostrato la sua bravura scolastica ed allo stesso tempo una forte propensione alla religione. Dunque il distacco dai genitori non aveva influito minimamente all’oblio religioso bensì era stato l’esatto contrario.
Il giovanotto oltre mostrare la sua bravura in ambito scolastico lo fece anche nelle diverse attività sportive, venendo selezionato nella rappresentanza del College sia nella squadra di rugby che in quella del cricket, delle quali ben presto ne divenne il capitano all’età di quindici anni. Dunque un atleta polivalente primeggiante anche nelle gare di velocità. Un vero ragazzo d’oro.
La passione per lo studio e per lo sport erano plasmati da un forte sentimento religioso che ne esaltava la rettitudine nel rispetto degli avversari e nel rispetto delle regole. Oggi sarebbe stato un grande panathleta.
All’inizio degli anni ’20 s’iscrisse all’Università di Edimburgo, dove continuò anche l’attività agonistica. Era tanto bravo che fece parte della Nazionale scozzese partecipando, tra l’altro, al torneo delle Cinque Nazioni negli anni ’22-’23, già “Home Championship” in cui partecipavano solo Inghilterra, Scozia, Galles ed Irlanda: poi, con l’ammissione della Francia, divenne delle 5 Nazioni, e molto più tardi nel 2000 assunse la denominazione di 6 Nazioni, quando l’Italia fu ammessa.
Nel frattempo Heric non aveva dimenticato l’atletica, tanto da primeggiare tra gli Amatori nelle 100 (91,44 metri) e 220 yarde, stabilendo addirittura un record nazionale nelle 100, che sarebbe resistito 35 anni.
Com’era logico accadesse fu chiamato in nazionale per i Giochi Olimpici di Parigi del 1924, dove avrebbe dovuto correre i 100 e 200 metri, oltre alle staffette 4×100 e 4×400. Poiché le gare erano in programma la domenica, per il suo credo religioso rifiutò di parteciparvi. Così i dirigenti lo dirottarono, si fa per dire, sui 200 e i 400. Mai scelta fu migliore. Infatti il nostro Eric fece un en-plein conquistando il bronzo nei 200 e addirittura la medaglia d’oro nei 400, stabilendone il record mondiale con un tempo di 47”6.
L’episodio di Eric Henry Liddell fu il soggetto del film “Momenti di Gloria”, famoso anche per la colonna sonora “Chariot of Fire”
L’anno successivo si laureò e nel 1932 fu ordinato sacerdote. Due anni dopo si sposò con Florence Mckenzie, dalla quale ebbe tre figlie, anche lei sacerdote. Insieme rientrarono in Cina, dove svolsero un’intensa attività missionaria.
Durante la seconda Guerra Mondiale, nonostante l’occupazione giapponese restò in Cina, mentre sua moglie con le tre figlie ritornò in Inghilterra. Fatto prigioniero si distinse per altruismo. Infatti, tanto per citare un esmpio, rifiutò di entrare in uno scambio di prigionieri offrendosi al posto di una donna incinta.
Morì il 21 febbraio 1945 ancora prigioniero dei giapponesi. Il suo corpo successivamente fu tumulato in Cina nel Mausoleo dei Martiri. Per i cinesi Eric Henry Liddel era ed è uno di loro. Tanto che gli fu dedicato il film “Chinese Hero”.
Se volete comunicare con PANATHLON PLANET, scrivete a: