L’Hellas ha la peggiore difesa ( ben 42 reti subite !) e il 6° peggiore attacco del campionato ! : questi i dati oggettivi da cui partire per una riflessione in vista dell’imminente calcio-mercato. Si subisce molto e si segna poco.
Il Calcio di Romano Mattè – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Quali i rimedi indispensabili senza stravolgere il cammino tattico svolto sino ad ora ? Esaminiamoli :
- Si sono incassate ben 42 reti pur non avendo dei difensori mediocri ed un portiere (Montipò) , che nell’attacco frontale e nell’1>1 palla a terra è tra i più forti del torneo ( deve solo migliorare nel controllo dello spazio aereo sottomisura: ultimi 15-16 m !). Questa difesa ha dei marcatori ( Magnani , Coppola , Ghilardi… ) che se coperti adeguatamente da un centro campo capace di drenare , filtrare , spezzare e mordere palla , possono reggere anche contro gli attacchi piu forti del campionato; latita però nel mezzo un efficace filtro di drenaggio : i 2 di mezzo ( Duda e Belayane quest’ultimo solo un buon aiuto-play e non un incontrista ) sono prevalentemente costruttori di gioco e non incontristi ; il reparto (a2) di mezzo non copre adeguatamente la linea difensiva , bisogna per tanto passare “a3” con Duda play-basso con ai lati un aiuto-play ( Belayane) e almeno un incontrista ( Serdar) ; il centrocampo a3 con il vertice basso volto verso la linea difensiva garantisce alcuni vantaggi tattici :
- Dà maggior equilibrio tattico alla squadra e maggiore coperture alla difesa : non esiste difesa per quanto solida , che possa reggere se nell’avanterra latita una efficace copertura.
- Con una “a3”si possono sganciare in sicurezza a turno più uomini in proiezione verticale sia nel mezzo che sugli esterni;
- Sulla riconquista di palla il play (Duda) primo costruttore di gioco con il portiere (Montipò abile nella costruzione lunga ) si può abbassare tra i 2 centrali della “4”( ma questo vale per una difesa a3 ) , mentre gli esterni-bassi si allargano dando ampiezza e le mezzali ( Belayane-Serdar o la coppia di incontristi Serdar-Kastanos ) si propongono smarcandosi per il passaggio ; il play (Duda) abbassandosi vede più campo e può verticalizzare meglio e con più velocità; lo slovacco deve però fare un salto di qualità negli atteggiamenti per il delicato ruolo che ricopre : deve essere meno istintivo , più riflessivo , più lucido , magari recuperando qualche palla in meno ; se dal play vogliamo più qualità dobbiamo sottrargli la quantità ed è anche per questo motivo ( meno dispendio psichico-energetico) che il centrocampo “a3” è fondamentale , inoltre ripartendo l’Hellas prevalentemente di costruzione-lunga ( “lancio-assist”) , saltando la terra di mezzo e non vincendo là davanti i duelli aerei , il centrocampo deve andare a mordere le seconde palle ( la torre Djuric non c’e più !) e i 2 nel mezzo non sono in grado di farlo, perché sono prevalentemente dei costruttori di gioco ; questa è un’altra ragione tattica per cui il centrocampo dovrebbe essere (a3) con almeno un incontrista ( Serdar), meglio se con 2 !.
- Sulle 2 fasce divenute oggi fondamentali per allargare e aggirare le difese avversarie la percussione-finalizzazione dell’Hellas è scarsa – Lazovic il solo vero uomo-assist si spegne dopo 50’-60’ ! – e spesso imprecisa : Tatucioa strappa in verticale , ma i suoi assist sono spesso fuori misura;
- In attacco Tengsted ( 6 reti ) è il miglior finalizzatore : il danese attacca la profondità , gioca verticale , svaria su tutto il fronte offensivo , ma non è uomo-sponda per le seconde linee ; il talentuoso Suslov è un 3/4 che schierato largo non può snaturarsi e spegnersi rincorrendo gli esterni-bassi avversari : o gioca nel mezzo rifinendo e finalizzando ( 3 le formule offensive per lui : la “1+2” da 3/4 , la “2+1” o la 1+1 alle spalle dell’unica punta !) o è meglio non schierarlo in un ruolo cui si adatta spegnendosi .
Concludendo per una salvezza meno sofferta mancano almeno 3 buone pedine : un difensore rapido di buon piede , un esterno basso di sicura qualità e una punta centrale fisica , che dia senso tattico alla costruzione-lunga, che sappia coprire e inchiodare palla là davanti per far salire la squadra e prendere campo e che sappia anche venire incontro per l’assist -sponda per le seconde linee in proiezione verticale. Il danese Tengsted ( gradita sorpresa con 6 reti !) gli può fare da partner-tattico svariando su tutto il fronte offensivo. La sofferta vittoria di Bologna, pur giocando in superiorità numerica tutto il secondo tempo , ci ha fatto riscoprire il vecchio caro catenaccio-oggi ipocritamente chiamato “densità difensiva!”- e ha fornito chiare precise indicazioni sia alla nuova proprietà che a Sean Sogliano , formidabile uomo-mercato, su come e dove intervenire per un campionato meno sofferto.