A che punto siamo? E’ una domanda che mi pongo sempre più spesso.
Da qualunque punto guardiamo,vediamo solo incertezze.
Si parla di leader,di leadership,ma……….
Nell’associazionismo ,l’effettivo diminuisce per cause naturali o per disaffezione.
A questo punto mi pongo alcune domande limitandomi solo a due per non essere fastidioso :”esiste l’affezione fine a se stessa ?”;persiste ancora il “ service above self?”.
Io ritengo che,il voler essere per forza innovativi ,spersonalizza i principi fondanti dell’associazionismo e crea confusione nelle generazioni di soci che naturalmente in futuro dovrebbero subentrare agli attuali.
I veri leader erano quelli che,con il sestante e la bussola indicavano la rotta assumendosene tutte le responsabilità.
Oggi abbiamo l’elettronica,l’intelligenza artificiale ma , in un blackout siamo capaci di riusare i vecchi strumenti e condurre con una corretta navigazione chi si è affidato al nostro comando?.
Ho sempre ritenuto e ne ho fatto un refrain con chi mi è vicino che” un ateniese può fare lo spartano,ma uno spartano non potrà mai diventare ateniese”.
La cultura di chi legge mi esula dallo spiegare il significato della frase.
Ergo,facciamo vera informazione,facciamo formazione,rendiamoci “ appetibili” alla società,agiamo con autorevolezza e non con autoritarismo,facciamoci conoscere per quello che costruiamo nel rispetto dei principi fondanti e etici della nostra Associazione.
Uniti si vince.