di Mirko Rimessi- Redazione Panathlon Ferrara
Del Piero pazzo di gioia dopo aver segnato il 2 a 0 alla Germania.
Del Piero che alza la Coppa. Del Mondo. Dei Campioni. Intercontinentale.
Del Piero con la maglia più grande di lui che segna i primi goal alla Del Piero.
Del Piero che scende all’inferno. Dopo le finali perse. Dopo l’iniqua Calciopoli. Dopo il tremendo infortunio.
Del Piero prima dell’infortunio. Del Piero dopo l’infortunio e, soprattutto, Del Piero che nella morte del padre trova la forza per rinascere.
Del Piero capocannoniere in A. Del Piero capocannoniere in B.
Del Piero che segna. Su punizione. Di tacco. Al volo, di esterno destro.
Del Piero che firma il suo “ultimo” contratto in bianco, esternando tutto l’Amore per la sua Signora. Del Piero che ama Sonia e la sua famiglia in privato.
Del Piero dal post carriera così perfetto, da far diventare leggendaria lo sventolio di una bandiera a scacchi.
Ho visto e letto di tutto nel tributo generale ad Alex nel giorno del suo 50º compleanno, tranne questa foto, l’essenza del Del Piero Signore, in campo e fuori.
Cufré lo schiaffeggia. Lui non si rotola a terra, non piange, non chiama l’attenzione dell’arbitro a se. Guarda il giocatore, se la vede con lui, alza il pollice in segno di ironica approvazione. Lui è il Calcio. Cufré il nulla. Non c’è bisogno di andare oltre quando sei già Leggenda.