Il Bullismo nello sport
di Paolo Avezzù – Redazione Panathlon Rovigo
Bullismo,un tema sempre più di attualità. Le recenti norme introdotte stanno cercando di far emergere un fenomeno crescente, che interessa, secondo uno studio effettuato, il 63% dei ragazzi dai 6 ai 14 anni.
Il Panathlon club di Rovigo presieduto da Pia Poliero ha organizzato giovedì 24 ottobre scorso, grazie al socio Mario Vallese, un doppio incontro dal titolo “il bullismo nello sport – cos’è e come si affronta”. Simposio al pomeriggio all’Hotel Cristallo, poi la conviviale con tutti i soci del service, con la presenza di diversi allenatori e dirigenti delle società sportive del territorio polesano.
Ospite Cinzia Mattiolo, Psicologa Orientatore e Formatore con Master in Psicologia dello Sport, che da anni si occupa di motivazioni di gestione dell’ansia in sportivi e non solo. La dottoressa Mattiolo ha collaborato con scuole di calcio e con sportivi a livello professionistico, attualmente, impegnata con il Calcio Padova.
Accanto alla psicologa l’avvocato Federico Cogo, dirigente sportivo (Rugby Rovigo Delta), ex atleta e past president del Panathlon club Rovigo, ha illustrato la figura del “Safeguarder” nelle società sportive – prevista dall’art. 16 del d.lgs. 39/2021.
Al tavolo della presidente Pia Poliero anche Mariangela Goggia, presidente del Soroptimist Rovigo.
Graditi ospiti della serata anche Alessandro Boscolo e Anna Brunelli della Area Sport Kickboxing, i campioni italiani in carica voleranno in Grecia per difendere i colori dell’Italia.
Ad introdurre la serata il responsabile tecnico dell’Asd Area Sport di Rovigo Mario Vallese, “Il bullismo è un fenomeno importante con statistiche e i risultati sorprendenti, davanti ad una situazione del genere non voglio fare da spettatore. Il Panathlon deve dare dei messaggi alla città”.
Messaggio che ha nella dottoressa Mattiolo le giuste competenze, per spiegare come affrontare il problema. Spesso i ragazzi bullizzati non lanciano l’allarme, si tengono tutto dentro, si sentono sbagliati, ma hanno bisogno di essere ascoltati.
“La famiglia è la prima agenzia educatrice, poi c’è scuola e il mondo sportivo.
Poi c’è la Parrocchia, ma ha fatto un passo indietro – ha spiegato la dottoressa Cinzia Mattiolo – perchè le famiglie distribuiscono le attività dei propri figli tra scuola e impegni sportivi”.
Ha parlato di valori ed etica, ovvero la scelta personale tra ciò che è bene e male “Ogni famiglia erge delle colonne, e ci mette i vari valori, il rispetto, l’amore, però la famiglia è cambiata rispetto agli anni 70’, dove c’era un valore legato alla fatica. Il tempo aveva una colonna più bassa 50 anni fa, ora le famiglie hanno eretto una grande colonna legata proprio al tempo, le giovani famiglie mettono in disparte la fatica, mettono in primo piano il tempo per loro stessi e i loro figli. Il tempo libero e il benessere è diventato un valore.
Le famiglie hanno meno timore di quello che dicono gli insegnati ed allenatori, mettendo in discussione tutto ciò che riferiscono. Ma in questo tempo manca una attenzione a ciò che può accadere ai figli. Bisogna mettersi in ascolto, abbiamo tutti una responsabilità educativa. Noi avremo bisogno di loro, noi siamo dei modelli per loro, ma nessuno è infallibile”.
Ovviamente si è parlato di social, dell’inopportunità di pubblicare foto dei figli minori piccoli, ma anche dell’uso che ne fanno i minori stessi.
L’avvocato Cogo ha spiegato la necessità, per tutte le società sportive che operano in ambito giovanile, di avere la figura del “Safeguarder”. “E’ a tutti i livelli, dall’amatoriale alla Juventus, le società sono obbligate a nominare un soggetto, che può essere anche un dirigente, in grado di raccogliere segnalazioni di bullismo. A volte in alcune società c’è una sorta di protezione, ora con queste figure si possono fare delle segnalazioni a tutela dei minori”.
Si è parlato anche dei risvolti penali, anche se per i minori di 14 anni non c’è l’imputabilità, casi recenti di ‘matricole’ violente tra maggiorenni o sedicenni sono finite in Tribunale e sui giornali. Il reato di bullismo non è codificato, ma chiaramente viene configurato in seguito a condotte violente, e riconducibili ad altri reati. Il rischio di avere conseguenze future per il ‘bullizzato’, e per chi cagiona violenza, è serio, e non va sottovalutato.
Il prossimo 19 dicembre festa degli auguri, consegna dei premi Fair Play 2024 per il Panathlon club Rovigo, mentre il 5 novembre nella Chiesa di San Bortolo, alle 18 e 30 messa per i defunti con Lions, Rotary e Soroptimis