Di Claudio Beccalossi – Redazione Panathlon Verona 1954
Abano Terme (Padova) – Io, veronese, per incontrare la campionessa allora giramondo di mountain bike Paola Pezzo (altrettanto veronese, nata a Bosco Chiesanuova l’8 gennaio 1969), ho dovuto approfittare della mia partecipazione, il 6 dicembre 2000, al 1° Meeting internazionale dei giovani oriundi veneti nel mondo.
L’evento, programmato dal 5 al 7 dicembre e con perno presso il teatro congressi “Pietro d’Abano”, era organizzato dall’Associazione Trevisani nel mondo ed includeva un’impegnativa serie di interventi e confronti, con tavole rotonde, visite, mostre, lavori di gruppo, momenti conviviali. E, infatti, poco prima della cena ho potuto dialogare con la bella atleta diventata famosa per quel suo istintivo ma malizioso zip della maglietta che mostrò al pubblico ed alla diretta televisiva internazionale la sua scollatura mentre arrancava per tagliare il traguardo da vincitrice di cross country ai XXVI Giochi Olimpici di Atlanta (Georgia, Stati Uniti d’America), nel 1996. Paola, ad Abano Terme, doveva partecipare ad un dibattito intitolato “Campioni dello sport testimoniano”.
Disponibile ed aperta, affascinante nella sua semplice eleganza, per niente “montata” dai prestigiosi titoli conquistati (ad Atlanta, appunto ed ai XXVII Giochi Olimpici di Sydney, in Australia, nel 2000), Paola Pezzo accondiscese volentieri ad una foto assieme. Non se la tirava, come si suol dire, come tante sue colleghe d’agonismo assunte a vertici mondiali e che, al contatto con i “comuni mortali”, preferiscono (magari incassando cospicui cachet) pedanti talk show o smunte “comparsate” nelle occasioni pseudo mondane di turno. Paola, invece, apparve fiera di se stessa, tenacia vivente e vincente anche per trascorsi d’origine, donna forgiata nella Lessinia dai retaggi cimbri, in quella particolarissima area geografica delle Prealpi collocata soprattutto nel Veronese e, in parte, nel Vicentino e nel Trentino.
Il suo avvicinamento allo sport iniziò, per quasi ovvia dimestichezza con l’ambiente montano natale, con lo sci da fondo, inanellando risultati incoraggianti. Ma nel 1988 deviò verso il ciclismo o, meglio, il mountain biking conseguendo in pochi anni, nel 1992, il suo primo titolo italiano ed il secondo posto ai campionati europei, premessa coi baffi alla vittoria ai Mondiali, nel 1993. La medaglia d’oro ai campionati europei del 1994 decretò Paola Pezzo nella ristretta rosa delle top biker d’ogni tempo. In seguito s’aggiudicò ancora gli Europei nel 1996 e nel 1999, oltre ai titoli conquistati, come già accennato, nei Giochi Olimpici del 1996 ad Atlanta e nel 2000 a Sydney. Fu il 1997, in ogni caso, il suo “anno d’oro” nel quale vinse pressoché tutte le competizioni a cui gareggiò e che la portarono ad una rara leadership internazionale. Vinse la Coppa del mondo (piazzandosi al primo posto in otto delle dieci tappe in programma) ed il Mondiale.
Nella Coppa del 1998 conquistò il terzo posto ed altrettanto ai mondiali del 1999 e del 2000. E poi, forse per una cosiddetta “pausa di riflessione”, preferì ritirarsi provvisoriamente dall’agonismo. Dopo aver riflettuto bene e sentendo impellente il richiamo delle due ruote, nel 2004 ritornò in sella vincendo una Gran fondo e concorrendo in alcune tappe della Coppa del mondo di marathon. Prese parte alle Olimpiadi di Atene del 2004 dalle quali si ritirò per malanni fisici. Il 21 marzo 2005 costituì la data della sua ultima vittoria, quando primeggiò nella 58 chilometri di Andria. Dopo essersi data al ciclismo su strada, il 10 agosto 2008 ottenne il suo primo posto alla Gran Fondo “Charly Gaul”.
Appese le biciclette (da mountain bike e da strada) ai chiodi, può comunque vantarsi d’essere la sola biker, assieme alla “rivale” norvegese Gunn-Rita Dahle Flesjå (Stavanger, 10 febbraio 1973, vincitrice della medaglia d’oro nel cross countryai Giochi olimpici di Atene 2004 e di otto titoli mondiali tra cross country e marathon)ad aver conquistato giochi olimpici, mondiali, classifica finale della Coppa del mondo, entrando a far parte della Mountain bike hall of fame dal 1999. Per questi suoi prestigiosi risultati sportivi il 3 ottobre 2000, a Roma, è stata nominata commendatore Ordine al merito della Repubblica italiana d’iniziativa del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Dopo aver ottenuto, nel 1996, il Collare d’oro al merito sportivo per la sua medaglia d’oro olimpica dello stesso anno. Niente male per una montanara come Paola Pezzo, Heidi del mountain biking mondiale che, oggi, ha un paio di negozi di (ovviamente) bici da strada e mountain bike a Bardolino ed a Peschiera del Garda (Verona), “Paola Pezzo Olimpyc Bike Center” e che, con Paolo Rosola (Gussago, Brescia, 5 febbraio 1957, ex ciclista su strada, pistard e mountain biker, professionista su strada dal 1978 al 1990, dirigente sportivo), ha avuto due figli: Kevin e Patrick.