WIMBLEDON 2024
Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Panathlon Verona G.Brera UniVr – Area1 Veneto Trentino/AA
Onore al tennis italiano: la partita tra Sinner e Berrettini sul campo centrale della culla di questo sport sarà probabilmente ricordata – a nostro parere – come il termine di riferimento per giudicare il livello di eccellenza di qualsiasi altro confronto, perché ci sembra quasi impossibile immaginare che si possa giocare meglio di così.
D’altra parte sono scesi in campo l’attuale n.1 del mondo e il finalista dello stesso torneo nel 2021, che in autunno saranno chiamati a difendere in Coppa Davis il titolo del campionato mondiale a squadre riconquistato l’anno scorso dopo quasi mezzo secolo.
Da un lato Sinner, cioè il migliore in assoluto nella profondità dei colpi da fondo campo e nell’equilibrio dinamico, fortissimo nell’anticipo e nel piazzare la palla con improvvise accelerazioni, ma ancora alla ricerca di una migliore confidenza con la rete e con la palla corta; dall’altra parte Berrettini, gigante di 1,96 cm per 95 Kg, potentissimo e preciso nel servizio e nel diritto, pronto nei riflessi e incredibilmente agile nonostante la stazza, alla costante ricerca di soluzioni vincenti.
C’erano quindi le premesse per assistere ad un gioco totalmente d’attacco e di altissima qualità.
Nell’aria si avvertiva però anche qualche timore per le reali condizioni fisiche di entrambi i giocatori, in quanto reduci da infortuni. Ma, per fortuna, tutto è filato al meglio.
Sostanzialmente la differenza tra i due è emersa esclusivamente sul piano mentale, in particolare nel controllo dell’ansia, proprio quando si è creata la necessità di avere fiducia in se stessi. Non può essere un caso, infatti, se Sinner si è imposto per 3-1, dominando nettamente tutti e tre i tie-break della partita (nel primo, nel secondo e nel quarto set) rispettivamente per 7-3, 7-4, 7-4.
Quindi Sinner ha vinto perché è convinto, a differenza di Berrettini, di essere superiore all’avversario.
Ma, per il resto, i due hanno giocato alla pari.