a cura dell’Ufficio Stampa Panathlon Baronia
“Il calcio italiano fra attualità e futuro. Quali prospettive?” è stato il titolo dell’incontro organizzato dal Panathlon Club Sardegna, in collaborazione con L’Ordine dei Giornalisti della Sardegna e con il patrocinio dell’Università degli Studi di Sassari, che si è svolto nell’aula magna dell’università martedì 4 giugno. Alla presenza del rettore dell’università, Gavino Mariotti, del governatore del Panathlon Sardegna, Francesco Sanna e dell’organizzatore dell’evento, il presidente del Panathlon Club Baronia, Giorgio Fresu, il convegno è stato caratterizzato dalla partecipazione dell’avv. Mauro Balata, presidente nazionale di Lega B. Davanti a numerosi addetti ai lavori del mondo del calcio e a diversi rappresentanti istituzionali, dopo i saluti iniziali del rettore, il Governatore del Panathlon Sardegna, Francesco Sanna, ha messo in risalto il ruolo dell’istituzione nel mondo, con particolare riferimento alla continua ricerca dell’affermazione dei valori etici, culturali e morali nello sport e la diffusione di tali principi. Successivamente, Balata ha tenuto una “lectio magistralis” sugli scenari del calcio che potrebbero aprirsi a livello internazionale, così come sugli impatti che potrebbero contrassegnare le prossime stagioni agonistiche, interessando direttamente i campionati italiani. «Già nel 2023 parlai di questo rischio di gigantismo e monopolio, con conseguente concentrazione del potere e della ricchezza nelle mani di pochi», ha affermato. «Sapevamo che erano state messe in cantiere, poi approvate, delle riforme nel calcio europeo e mondiale che hanno dato luogo alle grandi competizioni sovranazionali. Queste, in qualche modo, sono state una risposta al progetto nato e bocciato della Superlega. Ci sono degli spazi programmati, ma stanno diventando sempre più affollati col rischio di una mancanza di equilibrio: se tutti gli interessi si spostano verso le mega competizioni internazionali ci sarebbe un impatto per le competizioni domestiche. Che non si limita solo al mondo del calcio, il quale attraverso il pagamento dei tributi alimenta anche il 40% di tutto lo sport system italiano». Balata, avvocato cassazionista e fine giurista, dopo esperienze nella Procura sportiva, guida la Lega B dal 2017 ed è stato rieletto presidente agli inizi del 2021. Nel corso degli anni, il campionato di Serie B è arrivato ad avere il 73% di giocatori italiani, con diverse squadre che nell’ultima stagione hanno schierato un undici di partenza completamente nazionale. Non a caso lo slogan che caratterizza la Lega B è “Il campionato degli italiani”. Nei soli playoff si sono visti circa 184.000 spettatori allo stadio, a conferma di un interesse sempre più crescente nei confronti del torneo, adesso visibile in 56 Paesi e 5 continenti, che ha fatto registrare la media gol più alta delle ultime stagioni (2,52) e la percentuale più bassa d’Europa di vittorie casalinghe (37%). «Da anni ritengo che il calcio sia un formidabile moltiplicatore di benessere sociale ed economico a beneficio della comunità», ha concluso il presidente. «Ha come punti di riferimento fondamentali i superiori princìpi del merito sportivo, dell’equa competizione e della solidarietà. Il nostro è un calcio bellissimo e lo abbiamo sempre portato in giro per il mondo con grande orgoglio». In chiusura del suo intervento, Balata, infine, dopo aver ricevuto dal rettore Gavino Mariotti un attestato per aver conseguito la laurea in Giurisprudenza proprio nell’ateneo sassarese, ha omaggiato due donne, dipendenti dell’Università, con un pallone rosso, che la Lega B sta utilizzando come simbolo del contrasto alla violenza nei confronti delle donne.