Zeffirelli chiese ad Agnelli di finanziargli un film. Ma furono picche
di Massimo Rosa/Direttore Panathlon Planet
In quell’anno, era il 1992, organizzavo “Incontri d’arte e cultura al Leon d’Oro” di Verona, una serie di appuntamenti in cui erano ospiti personaggi di prestigio dell’arte e della cultura italiana. Gli eventi erano condotti da Alfredo Meocci, giornalista Rai e successivamente Direttore Generale della stessa, in quel periodo assessore alla Cultura del Comune di Verona. In uno dei diversi appuntamenti fu ospite Giorgio Albertazzi. Poiché ero l’organizzatore spettò a me l’onere e l’onore di andarlo a prendere in albergo a Vicenza, in quella città per uno spettacolo. Non nego una mia certa emozione per quell’incontro che avrei avuto con il Maestro. Infatti l’idea di trovarmi di lì a poco in un tête-à-tête con lui mi dava una certa apprensione.
Quando arrivai, ricordo ch’era già fuori dall’albergo, mi profusi in un sorriso di benvenuto, immediatamente ricambiato. L’affabilità mi conquistò seduta stante. Così ripartimmo immediatamente per Verona, e durante il tragitto si conversò amabilmente del più e del meno.
Ad un certo punto gli chiesi scherzosamente perché Franco Zeffirelli ce l’aveva a morte con la Juventus. Il Maestro, altrettanto scherzosamente, disse: “Ma sarà stato per quella volta che Franco aveva chiesto all’Avvocato di finanziargli un film, ma Agnelli fece orecchie da mercante, così Zeffirelli s’incazzò e se la legò al dito”.
Non ho mai saputo se fosse una battuta o la verità di un toscanaccio verso un altro toscanaccio.