Il Calcio di Romano Mattè – REDAZIONE G. Brera Università di Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
L’Hellas nonostante il pesante fardello delle 8 sconfitte consecutive (+ quella in Coppa) e pur giocando sino ad ora a “ciapanò” ( 4 rigori mancati su 5 !) è a -5 dal centroclassifica. Tutto quindi è ancora possibile nella corsa-salvezza ove 31 punti potrebbero bastare. Si vedrà cosa ci ha regalato in uscita-entrata questo calcio-mercato a dir poco pazzesco mai accaduto nella storia dell’Hellas nemmeno nei momenti più bui. Le prossime partite daranno una risposta. Baroni con i collaboratori sarà alle prese con problemi di assemblaggio totale tecnico-tattico-fisico-psicologico davvero impegnativi e inderogabili ma anche stimolanti per una nuova ripartenza. Dovrà ridisegnare rapidamente un nuovo Hellas dandogli equilibri tattici ed una nuova personalità. Tenendo presente che l’intraprendenza, l’istinto offensivo ed il carattere di una squadra non dipendono dal modulo di gioco e tantomeno dalla disposizione difensiva( “a3” o “a4”) , ma dalla mentalità che un allenatore riesce a trasmettere ai suoi uomini e dall’atteggiamento con cui questi scendono in campo.
Le principali letture mancate in questo sofferto girone di andata :
- I due esterni-bassi, Lazovic -Faraoni, che per 3 anni avevano letteralmente arato le corsie esterne, per motivi diversi (scadimento di condizione, infortuni… ) non c’erano più, pertanto la “3+2” un tempo estremamente propositiva e dominante sui lati non poteva più reggere; non solo, il centrocampo “a2”, sia pure schermato da 2 3/4 atipici, che si muovevano tra le linee, senza la spinta arrembante sui lati andava in sofferenza contro quello “a3” avversario; dietro si doveva passare subito “a4” ed “a3” nel mezzo cosa che si è fatta in ritardo.
- Venendo meno la manovra avvolgente sugli esterni con produzione di “assist” dal fondo linea largo e dalla 3/4 laterale Henry (vittima di un grave infortunio) ottimo finalizzatore acrobatico – ma non un “play” d’area – diveniva meno decisivo nella finalizzazione. Gli assist dal fondolinea largo e dalla 3/4 laterale venivano fatti sul secondo o terzo tocco di controllo bruciando così i tempi d’anticipo degli attaccanti e favorendo la pressione avversaria.
- Il gigante bosniaco Djuric, ottimo spondista aereo, che dava senso tattico compiuto alla costruzione lunga andava servito anche palla a terra (lo “steilclass”, ossia palla lunga rasoterra su cui si lavora nella scuola di base tedesca) per inchiodare e coprire palla dando alla squadra tempi certi di ripartenza; sulle sue sponde aeree o sulle sue spizzate andava fatta dai compagni una lettura più rapida ed attenta a seconda del posizionamento nello stacco del bosniaco, cosa che di rado avveniva; ci si avvicinava a lui solo all’ultimo istante vanificando spesso i tempi delle sponde ; Ngonge – tanto per fare un esempio – ha mancato una perfetta sponda sottomisura a porta spalancata fallendo in modo clamoroso la finalizzazione.
- I tempi d’attacco allo spazio d’area sono stati troppo spesso anticipati sottraendosi così spazio e incornando palla quasi da fermi pressati dai difensori e non attaccandola sullo stacco in corsa.
- Pochi i cambi rapidi di fronte d’attacco necessari per battere raddoppi marcature a scalare e pressing degli avversari.
- Lo slovacco Duda è stato impiegato per diverse partite come 3/4 , quando quel tipo di 3/4 nel calcio attuale non esiste più! ; oggi il 3/4 deve cambiare passo, puntare secco all’ ”1>1” , rifinire sul movimento di smarcamento degli attaccanti o battere egli stesso a rete ; Duda andava quindi subito abbassato come “play” , cosa che si è fatta in ritardo.
- Il giovane talentuoso Suslov intelligente ed azzeccato investimento sa coprire, affondare, e rifinire, per cui l’Hellas può ora giocare con un centrocampo “a3” sia pure con il vertice alto (Suslov) volto verso l’attacco.
- Folorunso , impiegato inizialmente come incontrista nel centrocampo “a2” con Duda, non è uomo di copertura ( lo è per conto il coriaceo Serdor ) liberato da compiti difensivi si è rivelato un ottimo interno tendenzialmente offensivo e come tale andava impiegato ( vedi un gol mancato e l’altro annullato sempre in tuffo di testa e quello segnato con battuta dal medio-lungo!).
- La condizione fisico-atletica complessiva non è stata sempre all’altezza: abbiamo avuto in diverse gare cali repentini negli ultimi minuti che ci hanno penalizzato; occorre innalzare la soglia aerobica ed effettuare un lavoro sistemico sulla forza-resistente( non con i sovraccarichi!) , che è la base muscolare della resistenza-veloce , ossia della capacità di resistere nella velocità ; oggi la fisicità intesa in senso lato è divenuta quasi dominante sulla stessa tecnica.
- Montipò ( primo play ) grande tra i pali e nelle uscite palla a terra all’1<1 talvolta latita nelle uscite su palle a spiovere a ridosso dell’area piccola : sarà compito del preparatore specifico colmare questa lacuna.
L’Hellas è stato letteralmente cambiato per cause di forza maggiore ed è ora atteso ad una nuova possibile stimolante sfida-salvezza : tutto è ancora aperto. Lo stato di necessità in cui l’Hellas si trova è dettato dal sogno di una salvezza non impossibile. Coraggio, crediamoci e proviamoci con rinnovata feroce determinazione inseguendo un sogno che il tifo gialloblù ampiamente merita.