La prima volta di un italiano nella finale degli Australian Open
Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Panathlon Verona G.Brera UniVr – Area1 Veneto Trentino/AA
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A soli 22 anni Jannik Sinner per il tennis italiano è già una leggenda, ma sta per diventarlo addirittura a livello assoluto, perché in un uno dei quattro tornei più importanti del mondo ha battuto in semifinale Novak Djokovic, che in base ai risultati viene giustamente considerato il più forte tennista di tutti i tempi. Se poi, dopo aver eliminato il serbo, vincerà la finale di questi Australian Open, la sua consacrazione sarà definitiva, anche perchè dall’attuale quarto posto nella graduatoria ATP guadagnerà altre posizioni.
Lo stesso Nole, eliminato in 4 set, ha riconosciuto sportivamente di essere stato dominato dal giovane azzurro. Il punteggio, d‘altra parte, non lascia dubbi, perchè in tutto il mitico serbo ha accumulato 6 giochi in 3 set (persi per 6-1, 6-2, 6-3), vincendo un solo set nel tie break del terzo parziale per 8-6 (che con sollievo ha liberato dall’incubo dell’umiliazione che si stava profilando per questo gradissimo trentaseienne che ancora si trova ai vertici).
Tutto sommato Sinner e Djokovic sono abbastanza simili, sia perché hanno in comune molte caratteristiche psico-fisiche, sia perché nella costruzione tennistica del talentuoso Jannik probabilmente si è fatto riferimento al modello vincente di Nole.
Attualmente entrambi sanno giocare perfettamente in anticipo e sono in grado di mandare costantemente la palla vicino alle righe, variando le direzioni come vogliono, però Jannik riesce ad ottenere maggiori accelerazioni quando improvvisamente decide di cambiare velocità; inoltre commette meno errori rispetto a Novak.. In questo senso Sinner è diventato superiore a Djokovic.
Per quanto riguarda i momenti critici, nel primo set il serbo ha ceduto due volte il proprio servizio (nel secondo e nel sesto gioco), offrendo 4 palle-break.
Anche nel secondo parziale Djokovic ha perso la battuta due volte (nel terzo e nel settimo game), con lo stesso numero di occasioni.
Nel terzo, Nole non ha mai perso il proprio servizio, dopo aver rischiato di cederlo una sola volta; nel tie-break Sinner ha avuto sul 6-5 a proprio favore un match-point che però non ha trasformato.
Nel quarto set Djokovic ha perso il servizio nel quarto gioco, offrendo anche in questo parziale 4 occasioni al proprio avversario.
Da notare, infine, che il serbo in tutta la partita non solo non ha ottenuto nemmeno non break, ma non si è procurato neppure un’occasione; invece nel tredicesimo game del terzo set ha conquistato 4 mini-break (contro 3), l’ultimo dei quali è stato decisivo per vincere il parziale
Domenica Sinner incontrerà in finale Medvedev, che il semifinale ha battuto Zverev in 5 set, rimontando da 0-2. Il russo, maestro assoluto nel tenere la palla in campo e nel gioco prolungato, è dotato di spiccata intelligenza tattica, di precisione millimetrica e di pazienza infinita e non è per nulla preoccupato di offrire un tennis piuttosto noioso e gesti spesso goffi (ma sempre controllati)..
Zverev ha vinto il primo set per 7-5, al termine di una maratona tennistica di scambi soporiferi per durata e intensità. Nel secondo si è imposto nettamente per 6-3, cambiando marcia, probabilmente perché stufo di dover continuare a giocare ad un rimo piuttosto blando. Ma, nell’avventurarsi poi frequentemente verso la rete, si è esposto al rischio di dover affrontare i passanti di Medvedev, specialità di casa del russo. Insomma, la partita ha cominciato a diventare completamente diversa rispetto ai primi due set. Ma la stranezza è che questo non l’ha deciso Medvedev, bensì Zverev, che era in vantaggio di due set.
Così, piuttosto rapidamente e senza alcun break, si è arrivati al tie-break, che è stato vinto da Medvedev per 7-4.
Stesso copione e identica musica nel quarto set: 7-5 per il russo al tie-break.
Di fronte al dramma della sconfitta che ormai si stava annunciando come un incubo nella testa del tedesco,
si è assistito ad una serie di disastri tennistici, specialmente nel quinto game del set finale, in cui Zverev è stato inevitabilmente breccato: dramma che si è ripresentato con identica sorte nell’ultimo game.
Ci sarà quindi il confronto conclusivo tra Sinner e Medvedev.
Ma crediamo che Sinner sia contento di non dover lottare contro uno come Zverev, mentre con il russo sa sicuramente come deve giocare.