Nel giugno del 1968, la ‘perla nera’ giocò in amichevole al ‘via del mare’
di Ludovico Malorgio – Redazione Panathlon Lecce
Io c’ero! E mi ritengo fortunato di aver visto giocare a Lecce, al ‘via del mare’, il più grande calciatore di tutti i tempi, Edson Arantes Do Nascimento, detto Pelè. Non esagero, ma il 24 giugno del 1968 in cui il Lecce affrontò in amichevole il Santos, la squadra della ‘perla nera’, non lo dimenticherò mai. Si dice che fu la partita inaugurale del nuovo stadio, in realtà il ‘via del mare’ era stato inaugurato qualche mese prima con un derby col Taranto, ma evidentemente piace accostare il battesimo del nuovo impianto ad un padrino d’eccezione, qual è stato il grande Pelè. La partita finì 5 a 1 per il Santos e Pelè mise a segno una tripletta. Il risultato è un dettaglio, era tutto previsto. Ciò che è rimasto impresso nella memoria collettiva, invece, sono le immagini del campione, le sue magiche giocate, lo straordinario colpo di testa in elevazione, il repertorio calcistico, che lo hanno reso, ‘o Rey’ indiscusso monarca del calcio mondiale.
NOVITA’ – Ai tempi era quasi impossibile ammirare il campionissimo brasiliano su un campo di calcio italiano ed europeo. Bisognava accontentarsi di vederlo in televisione, e con il contagocce. La Rai, unica emittente di Stato, trasmetteva solo le partite dei Campionati del mondo e la Coppa dei Campioni, a cui partecipano le squadre europee. I tifosi più ‘datati’, sempre in Tv, avevano conosciuto Pelè in occasione dei Campionati del mondo di Svezia nel lontano 1958, in cui non ancora diciottenne, trascinò i compagni alla conquista del suo primo ‘mondiale’. Nei dodici anni che seguirono, ne vinse altri due, in Cile nel 1962 e in Messico nel 1970, ma la sua figura e le sue straordinarie imprese restavano avvolte da un alone di mistero, che giorno dopo giorno alimentava il suo mito. E’ facile, dunque, immaginare cosa rappresentò tutto il Salento la possibilità di seguire da vicino il più grande giocatore del mondo. Quando il presidente del Lecce dell’epoca, l’avv. Marcello Indraccolo, ricco mecenate, annunciò l’amichevole con il Santos fu festa grande, la realizzazione di un sogno. Il ‘popolo’ giallorosso si mobilitò in massa e sugli spalti fu il tutto esaurito con più di 20.000 spettatori. Ma la partita…era già iniziata il giorno prima. Alla vigilia, per tutto il pomeriggio e fino a tarda sera, centinaia di tifosi stazionarono nei pressi dell’albergo, che ospitava il Santos, il Jolly Hotel, che ora non esiste più. “L’ho visto, l’ho visto”, di tanto in tanto l’urlo di qualche tifoso in agguato sotto le finestre dell’albergo rompeva il brusio tipico della folla in attesa. Ma erano solo suggestioni, Pelè lo vedemmo, eccome, il giorno dopo in carne e ossa, sul terreno del ‘via del mare’. Gli occhi dei ventimila tifosi furono tutti per lui, puntarono la sua figura, sintesi di forme muscolari scolpite su un corpo armonioso, per osservarne le movenze, ammirarne i colpi del geniale calciatore, il più grande di tutti. Pelè arrivò a Lecce con due titoli mondiali e centinaia di gol segnati. In carriera avrebbe superato i 1200, ma era già un mito. Contro i giallorossi mise la firma su tre dei cinque gol segnati dal Santos. Sulla panchina del Lecce sedeva Gianni Seghedoni, ex centromediano di Modena, Bari e Lazio. O Rey aprì le marcature al 24′ con un preciso colpo di testa, segnò le altre due reti nel secondo tempo, con un preciso piattone di destro e con un bolide che finì all’incrocio dei pali. Per il Lecce andò in gol l’indimenticato attaccante calabrese Mammì, che completava l’attacco giallorosso con il mitico Eugenio Bersellini, nel dopo carriera allenatore dell’Inter (1 scudetto, 2 Coppa Italia, 1 semifinale Champions League, ndr), e il funambolico Mellina, sgusciante ala sinistra di scuola Milan. In una foto Pelé è attorniato da alcuni giocatori del Lecce, tra cui Trevisan, Melideo e i giovani leccesi Carrozzo, Lentini, De Carlo, Viva. Nell’altra la ‘perla nera’ è in posa con il ‘mitico’ Gigi Trevisan, attaccante triestino idolo giallorosso, mancato l’anno scorso, famoso anche per aver segnato un gol in rovesciata a Dino Zoff.
Pelè ha lasciato a Lecce un ricordo indelebile anche come uomo, per la semplicità e l’umiltà, che lo hanno sempre contraddistinto. Si racconta che nella cena del post partita, nella tenuta ‘Fondone’ del presidente Indraccolo, familiarizzò con tutti, intrattenendosi soprattutto con i più giovani, tra cui il portiere Ezio Candido (nell’altra foto), diventato nel dopo carriera dirigente di vertice e team manager del Lecce. << Non parlammo di calcio – ha commentato Candido – ma della ‘fasolata’ il tipico pasto brasiliano, e dei salentini ‘ciceri e tria’, rilevando le affinità tra le due cucine. Non potrei avere ricordo più bello, quanto ad umiltà e umanità, del calciatore, che io considero il più grande di tutti i tempi>>. Edson Arantes Do Nascimento, detto Pelè, ci ha lasciato per sempre il 29 dicembre del 2022 all’ospedale di San Paolo per un cancro al colon. Era nato a il 23 ottobre del 1940 a Tres Coracoes, una città della provincia di Belo Orizzonte. Tutto il mondo del calcio lo ha pianto. Con la sua morte si è spenta una stella, la più luminosa di sempre del firmamento calcistico mondiale.
Ludovico Malorgio
I tabellini di Lecce-Santos
LECCE: Bottoni (36’st Candido); Vezzani (39’st Cartisano), Pavoni (35’st Carrozzo); Melideo, Lucci (39’st De Carlo), Comola (Trevisan); Taiano (26’Viva), Sacchella (21’st Donadei), Mammi (10’st Busilacchi), Bersellini (39’st Lentini), Mellina.
SANTOS : Claudio (Laercio); Joel, Gerardinho (Oberda); Carlos Alberto, Clodoaldo (Bougreu), Orlando (Rildo); Wilson, Lima (Coutinho), Toninho (Edu), Pelè (36’st Almiro), Abel (Pepe)
Arbitro: Di Tonno di Lecce
Reti: 24’pt Pelè, 27’ pt Mammì, 35’pt Pelè, 38’pt Melideo (Aut.), 3’s
Caro Ludovico, sono uno di quei datati che ebbe la fortuna di vederlo in TV al Mondiale di Svezia nel 1958 , e non solo, poiché lo vidi a San Siro contro l’Inter qualche anno più tardi. Quella sera il Santos perse 2-0 ,con reti di O’Rey Mariolino Corso da Verona!