L’intervista di Cusano Italia TV a DE BIASI (CT. AZERBAIGIAN)
di Liliana Chiaramello Ufficio Stampa Cusano Italia TV
“Siamo a un quarto del campionato. Credo che tutto sommato il campionato sia bello perché aperto, se non c’è una squadra che domina in maniera incredibile è molto più interessante per tutti. Vedo un grande equilibrio in alto. Per me la squadra favorita è l’Inter, probabilmente solo il fatto magari di navigare, come l’anno scorso, fino alla finale di Champions potrebbe danneggiare, tra virgolette, il corso del campionato nazionale. Glielo auguriamo comunque tutti perché è una squadra italiana, che sia l’Inter, che sia il Milan, che sia qualsiasi altra, speriamo che arrivino il più lontano possibile”.
Queste le parole di Gianni De Biasi, Ct della Nazionale dell’Azerbaigian, a Cusano Italia Tv durante la trasmissione “Cose di Calcio”, condotta da Debora Carletti e Flavio M. Tassotti.
Riguardo l’Inter di oggi rispetto a quella dello scorso anno, De Biasi ha poi detto, “In questa stagione è riuscita ad aggiungere qualche pezzo interessante, uno tra tutti Thuram. Due anni fa ha buttato alle ortiche un campionato che poteva giocare fino alla fine. Però credo sia una squadra che ha tanta qualità, personalità e ha giocatori che possono risolvere la partita in qualsiasi momento”.
Su un confronto tra Inzaghi e Pioli, De Biasi ha continuato dicendo: “Simone è stato un mio giocatore all’inizio della sua carriera. È un ragazzo che ha fatto la gavetta, che ha cominciato dal settore giovanile e credo si stia districando bene in un ambiente non facile come quello di Milano. Mi fa piacere il fatto che sia molto sereno e rilassato in conferenza stampa, che riesce a tenere sotto controllo situazioni abbastanza difficili da gestire, e lui lo ha fatto molto bene anche nella passata stagione.
Per quanto riguarda Stefano, è un allenatore da sempre da quando giocava a oggi”, ha raccontato il Ct dell’Azerbaigian. Pioli è una persona che stimo tantissimo e che non ha un compito facile, perché ha una squadra forte, con tanti talenti, con tanti giocatori giovani ai quali lui però deve dare la sua impronta, deve cercare di avere un confronto diretto con tutti.
E in merito al presunto diverbio tra Pioli e il bomber rossonero Olivier Giroud, “Non serve con lui, perché ormai è un allenatore in campo, anche se incavolato abbastanza all’ultima sostituzione. Oggigiorno purtroppo c’è questo mal vezzo di incavolarsi quando uno viene sostituito, ma non si capisce che l’allenatore vede le cose un po’ più avanti. Allora, siccome il campionato non finisce dopodomani, ma finisce a giugno, credo che l’unica cosa interessante sia quella di gestire i giocatori”.
L’intervista è poi passata sul tema Allegri – Juventus, allenatore dato per finito e che invece sta dimostrando il contrario.
“Credo sia lo sport nazionale quello di criticare a priori qualsiasi situazione un allenatore sia costretto a gestire”, ha risposto De Biasi. “Solo vivendo all’interno dello spogliatoio riesci a capire le problematiche che hai, e non sono solo quelle dal punto di vista tecnico-tattico. Max è una persona concreta, non uno che venda fumo, riesce ad arrivare all’obiettivo, ed è quello che più conta.
Il problema principale – ha sottolineato il Ct dell’Azerbaigian- è che viene esaltato sempre chi arriva primo, chi vince la Champions, chi vince qui, chi vince là. Il lavoro però è anche cercare di ottimizzare al meglio il parco giocatori che uno ha a disposizione”.
Infine, sul campionato italiano e sul futuro della nazionale, De Biasi ha dichiarato: “Credo che siamo il terzo campionato dopo Inghilterra e Spagna, poi vengono la Germania e la Francia, per quello che riguarda valori reali. Luciano Spalletti si merita di stare dove è ora. Ha la stoffa, l’intelligenza e le capacità per gestire una situazione come quella della nostra nazionale.
Nel 2016 sono stato preso in considerazione dalla nazionale, tanto è vero che ero convinto di essere io l’allenatore della nazionale quando invece hanno scelto Giampiero Ventura. Ho perso all’ultima curva e, tutto sommato, sono rimasto molto scottato da questo aspetto qui, ma non è un problema. Ognuno di noi in cuor suo ha delle ambizioni, poi è chiaro che io non ho mai fatto parte di potentati. Potevo entrare in alcune situazioni che mi avrebbero favorito e mi avrebbero spianato la strada professionale, ma sono sempre stato al di fuori dei giochi di potere.
Potevo fare delle scelte diverse, oggi non lo dico qui per decenza, mi erano state fatte delle offerte per poter far sì che oggi sarei ad allenare qualche squadra importante ma non sono sceso a compromessi. Sono uno a cui piace essere libero di andare a dormire e non di star sveglio tutta la notte”.
Si ringrazia Cusano Italia TV per la concessione alla pubblicazione dell’articolo