Presentata al Salone di Ginevra nel 1969, la Fiat 130 Coupé segnò il ritorno del Marchio torinese nel settore delle auto di prestigio in precedenza presidiato da BMW, Jaguar e Mercedes
Ruote d’Oro di Roberto Gerosa – Redazione Verona Area1 Veneto-Trentino/AA
RUOTE D’ORO – Gold Wheels – Capitolo n. 55
La 130 Coupé non aveva nulla da invidiare alle già affermate vetture straniere e, forse, se fosse stata presentata con il marchio Lancia avrebbe avuto quell’ulteriore tocco di “nobiltà” in più, ma quest’ultimo è un mio personale pensiero.
Disegnata da Pininfarina, con una linea che a prima vista poteva ricordare la Lancia Flaminia, la produzione avvenne direttamente nei suoi stabilimenti. Era lunga 4,85 metri e larga 1,76 metri. Il motore a V di 3200cc (3.238) erogava una potenza di 165CV.
Venduta dal 1971 e costruita fino al 1977 derivava dalla 130 berlina, auto tristemente nota per essere stata la vettura di servizio dell’ex Presidente del Consiglio Aldo Moro (1916/1978) e sulla quale viaggiava quando fu rapito nel marzo del 1978. Il prezzo era di 4.750.000 lire con cambio a 5 marce oppure di 4.950.000 lire con cambio automatico. Se consideriamo che lo stipendio medio mensile di un operaio nel 1971 era di circa 135.000 lire non erano “bruscolini”.
Considerata tra le coupè più comode in commercio, difettava nei consumi in quanto difficilmente si riusciva a percorrere più di 6 chilometri con un litro di benzina.
Ricordo questa vettura in quanto ne aveva una il Signor Giovanni, un signore di nome e di fatto, appassionato anche lui di motori che dovendo andare a Carema di Torino, mi sembra nel ’73, per fare scorta di vino, pensò e con immenso piacere accettai, di portarmi con lui. Durante il tragitto parlammo ovviamente di motori ma anche di storia della rinascita del Paese e dell’evoluzione della tecnica dopo la Seconda Guerra Mondiale che conoscevo discretamente grazie ai racconti di nonno Aurelio. Partiti da Verona arrivammo dopo circa tre ore trascorse in un lampo e per nulla affaticati grazie alla comodità della vettura. Carema, 349 metri sul livello del mare è un borgo medioevale con le case di pietra, i pergolati dalle traverse di castagno e i ruderi del castello di Castruzzone. Visitammo alcune cantine (all’epoca ero astemio) ricche di botti antiche intagliate con busti di Garibaldi, Vittorio Emanuele o teste di animali. Non potei però, in una delle aziende agricole, cedendo all’insistenza del Sig. Giovani, non assaggiare qualche fetta di salame nostrano e mezzo bicchiere del loro vino prodotto con uve di Nebbiolo che considerai, allora, “per uomini forti”. Il viaggio di ritorno, carichi di bottiglie e non solo, fu quasi subito interrotto da una fermata per un caffè e un obbligato rifornimento di benzina che costava circa 180 lire al litro. Non oso pensare a quanto avrebbe speso se lo stesso viaggio lo avessimo intrapreso dopo qualche anno, precisamente nel 1977, quando la super (la verde non era ancora commercializzata), a seguito degli shock petroliferi aumentò arrivando a costare 500 lire al litro o, peggio ancora, quando nel 1980 arrivò a 850 lire che rivalutate con i coefficienti valutari sarebbero circa 2,25 euro attuali. E la storia si ripete…
La frase del mese: “le cose vanno sempre peggio. Ho visto un uomo a terra, immobile. Gli ho chiesto: sta male? No, è che ho trovato un parcheggio e così ho mandato mia moglie a comprare una macchina” -Henny Youngman-
Gli appuntamenti “storici” nel mese:
09 -Benaco Auto Classiche: 3° Youngtimer Car Show
10 -VCC Legnago Visita al Museo di Arese-Alfa Romeo
17 -C.R.A.G.I. Gran Premio Nuvolari (partecipazione)
17 -HCC Verona Raduno auto “Nelle valli del Soave”
24 -VCC E. Bernardi Verona Moto epoca a Soave.
1 Comments
Angelo
Un mio vicino l’aveva ed io giovane la ammiravo con la bava alla bocca da gran che mi piaceva ma ne io ne la mia famiglia non potevano acquistarla ,ancora oggi me rimasta nel cuore,un ringraziamento a Roberto che oggi sono ritornato giovane con il pensiero, grazie