di Mirko Rimessi – Redazione Ferrara Area5 Emilia Romagna Marche
Rinviato, osteggiato, migliorato, osteggiato, rinviato, osteggiato (l’ho già detto?) oggi entra in vigore il “decreto” che cambia drasticamente il lavoro sportivo e con esso il mondo dello sport.
Finalmente.
Finalmente si da dignità ad una quanto mai eterogenea e sfaccettata categoria di persone che prima non si sapevano bene cosa facessero nel loro tempo libero (non era lavoro…), bighelloni senza diritti se non quelli offerti dalle associazioni sportive, alcune più serie del Pubblico, ad esempio nella gestione della maternità, perché se é vero che alcune sono state additare di essere il male per alcuni casi limiti, altre sí sono fatte sempre carico dei compensi anche in quei mesi.
Intendiamoci, é una riforma scritta (per sua ammissione) da uno che di sport, prima di diventare ministro, non sapeva nulla (e si vede) e, per fortuna, resa attuabile ma ancora non congrua e adatta al mondo dello sport, sperando che gli attuativi (arriveranno?) e nuove correzioni la rendano più sostenibile, ma intanto, per tanti, é una cosa:
É DIGNITÀ