Di Massimo Rosa Direttore Panathlon Planet
RICORDANDO MARCELLO LODETTI
Dieci anni fa veniva a mancare un grande personaggio della scherma nazionale, il Maestro Marcello Lodetti. Un personaggio che ha regalato allo sport non solo una magistrale tecnica ma anche un modello pedagogico, elementi basilari di questo nobile sport. Un uomo che fatto della propria severa vita un campione di principi decoubertiani profusi ai suoi numerosi fortunati allievi.
Colui che sarebbe divenuto un pilastro della lama moderna si era avvicinato ad essa nel 1938, all’età di sette anni, frequentando la scuola di un altro grande protagonista: il Maestro Giuseppe Mangiarotti.
Gli insegnamenti di cotanto Maestro fecero del giovane Lodetti un provetto spadaccino che regalò a se stesso ed al Movimento Azzurro trofei e medaglie, tanto da entrare nella leggenda per le vittorie e gli insegnamenti, che fecero di lui un mito ancora oggi conosciuto dalle nuove generazioni.
Un personaggio, Marcello Lodetti, che ben starebbe nella Hall of Fames della scherma, se quest’ultima esistesse, comunque di sicuro una stella che brilla nel grande firmamento dello sport.
Ad ulteriore conferma della sua grandezza, non solo italiana, c’è la lettera inviata alla Famiglia dal presidente del CIO Tomas Bach, esaltante la ricchezza dei valori etici ch’egli ha saputo diffondere. Un orgoglio, dunque, tutto italiano che seppe trasfondere agli altri, con semplicità, il suo grande amore per la scherma.
Così sabato 27 maggio, Marcello Lodetti, verrà ricordato in un convegno alla presenza delle maggiorenti figure dello sport italiano. A dirigere il dibattito il figlio Giovanni che ne ha ereditato capacità ed entusiasmo oltre i grandi principi educativi e morali.
Ad Maiora