La grinta di Assunta Legnante
di Tanya Stocchi Ufficio Stampa Panathlon Pesaro
Il carisma prorompente di Assunta Legnante ha incantato il Panathlon Club Pesaro. La pluricampionessa paralimpica, pesista e discobola, che ha subito la perdita totale della vista a causa di un glaucoma congenito nel 2012, ha raccontato la sua storia ospite del Club pesarese presieduto da Angelo Spagnuolo.
«Lo sport per me è vita – ha esordito Assunta Legnante – Ho iniziato a fare sport da piccolissima. Poi è diventata la mia vita quotidiana, il mio lavoro. Lo è ancora nonostante le difficoltà che si sono aggiunte nel 2012, quando è iniziata la mia seconda vita. Ho continuato a fare quello che mi riusciva meglio e mi piaceva. Mi è stata data questa possibilità nel mondo paralimpico e l’ho presa al volo».
L’atleta di origini campane, attualmente portacolori dell’Anthropos Civitanova Marche, ha elencato le numerose vittorie ottenute come atleta normodotata prima, come atleta paralimpica poi. «Nel 2004 non mi hanno permesso di partecipare alle Olimpiadi di Atene, a causa del glaucoma. Ma non mi sono arresa. Agli europei di Birmingham 2007 arriva la prima vera vittoria, una medaglia d’oro nel getto del peso indoor. Nel 2008 riesco a partecipare alle Olimpiadi di Pechino. Un sogno che si realizzava. Dopo un anno la vista ha avuto un crollo drastico. Mi sono fermata completamente con l’atletica concentrandomi solo sulla mia salute. Nel 2012 ho avuto la certezza che non avrei più visto e ho ricevuto le prime chiamate dalla FISPES. Mi sono messa subito in moto per partecipare a Londra 2012. Nella prima gara di getto del peso, i campionati italiani assoluti paralimpici di atletica leggera, mi sono qualificata per l’appuntamento oltremanica. Per il movimento paralimpico italiano Londra è stato uno spartiacque. Per me è stato un mix di emozioni. Sono stata la prima medaglia d’oro di quell’anno nell’atletica (tra olimpiadi e paralimpiadi), ho stabilito un nuovo primato mondiale e iniziato l’avventura anche con il lancio del disco. Le soddisfazioni che ho ottenuto grazie allo sport sono state tante, nonostante i numerosi infortuni e problemi fisici. Il prossimo obiettivo? Parigi 2024».
«Assunta è uno dei testimonial del movimento paralimpico marchigiano e nazionale. – Tra gli ospiti della serata anche Luca Savoiardi, Presidente CIP Marche – Lo sport necessita di questi personaggi, sono la punta dell’iceberg e fanno da traino all’intero movimento. Dietro a questi grandi campioni esiste una rigogliosa e nutrita presenza di società sportive che lavorano in maniera seria e costante per permettere a persone con disabilità di praticare qualsiasi attività sportiva, a qualsiasi livello, consci dei benefici che lo sport può portare».
«Fino a pochi anni fa lo sport paralimpico era considerato un’utopia, negli ultimi anni abbiamo piacevolmente assistito ad una crescita esponenziale – ha commentato il Presidente del Panathlon Pesaro Angelo Spagnuolo – Una delle missioni del nostro sodalizio, anche grazie a incontri come quello odierno – è quella di dare visibilità a un movimento che quotidianamente mette tante ragazze e ragazzi con disabilità nelle condizioni di praticare sport nonostante le difficoltà».