Di Mirko Rimessi/Redazione Ferrara Area5 Emilia Roagna Marche
Il 2 aprile, in occasione della Giornata Mondiale per la consapevolezza sull’Autismo, il Presidente della Repubblica ha deciso di presenziare all’inaugurazione del nuovo locale di PiazzAut, la pizzeria-sogno che la onlus PizzAut Onlus, formata prevalentemente da famiglie di ragazzi autistici, ha realizzato per perseguire la mission associativa: sensibilizzare istituzione e società civile sul tema dell’occupabilità delle persone con autismo.
Una presenza non solo formale ma fatta di tanta sostanza con il Presidente Mattarella che ha mangiato in compagnia sui tavoli del locale, semplice e “normale” come qualsiasi pizzeria con servizio al tavolo, intrattenendosi e scambiando battute con i ragazzi ed altri presenti all’evento. Tanto si potrebbe dire sulla “sfida” portata avanti da Nico Acampora, proprietario del locale che realizzato una accoglienza curata nei minimi “simbolici” particolari, dalla pizza “articolo 1”, presentata recitando l’articolo modificato della Costituzione “l’Italia è una Repubblica democratica fondata anche sul nostro lavoro” e realizzata con prodotti provenienti da terreni di Libera, confiscati alla mafia, un ulteriore omaggio alla storia familiare del Capo dello Stato, ma non è questo sul quale mi voglio soffermare perché “perfetto” è l’unico aggettivo per descriverlo. Mi piace parlare di quello che ho visto fare al Presidente e del suo incredibile “Fair Play”, termine anglofono proveniente dal mondo sportivo e che mi scuserete, perché intraducibile con la locuzione italiana “saper giocare”.
Quando insegnavo a scuola, alla primaria, ero solito tradurlo con esempi, cercando di far capire ai bimbi, che sono molto più pronti di noi a capire questo concetto che spesso gli adulti confondono con “buonismo”, di cosa si trattasse esattamente: un’etica non distorta dal bisogno di apparire, un comportamento che è in grado di mostrare, con grande eleganza, cosa vuol dire rispettare le regole del gioco dal punto di vista umano e chi ci sta di fronte in quanto persona. E il Presidente, ieri, ha dimostrato da par suo e ancora una volta, come anche le Istituzioni possano dimostrare Fair Play, disinteressato da ogni bisogno di popolarità. Lo ha fatto con la Sua presenza, con la sua sincera partecipazione, con la sua prontezza nel replicare e intrattenersi con i ragazzi. A dire tutto il saluto portato dal cantante Elio, presente con il figlio autistico Dante, all’inaugurazione: “Presidente lei ha fatto una cosa bellissima venendo qui, forse non se ne rende conto”. Mattarella ricambia dicendo che lui non ha fatto nulla, che i veri protagonisti sono loro, ma sa bene quanto la sua presenza lì sia significativa e non solo per chi è direttamente interessato al mondo dell’autismo ma illuminante per molti, e sa dirlo a modo suo, rivolgendosi al figlio del cantante complimentandosi per la sua felpa: “Pikachu è una ottima scelta!”. Una risposta di “fair play” che spiega nella sua semplicità quale sia la differenza in termini tra una giornata di “consapevolezza sull’autismo” e non dell’autismo e basta.
Perché ci tenevo particolarmente a scrivere questo “pezzo”? Chi mi segue ha visto che nei giorni scorsi sono rimasto particolarmente colpito da una chiamata e ho postato sui miei canali il fatto concludendo “Grazie Presidente”. Qualcuno ha ipotizzato che si trattasse proprio del Presidente Mattarella… e così è più o meno andata. Non direttamente lui ma la sua Segreteria dal Quirinale mi ha telefonato per portare i suoi complimenti per il progetto di accoglienza sportiva alla delegazione Ucraina di Ginnastica Artistica che tutta la Palestra Ginnastica Ferrara, assieme ad una ben costruita rete di amici, ha portato avanti nel 2022 e che io ho avuto il compito di raccontare e che qualcuno ha portato all’attenzione del Capo dello Stato. La Segreteria, concludendo l’inaspettata chiamata, ha detto “il Presidente sa bene quanto si possa contare su realtà sportive come la vostra”. Dimostrazione ulteriore di questo tanto decantato “Fair Play” che Mattarella ha sempre dimostrato di saper trasmettere, tanto bene quanto il mondo dello sport ha il dovere di dover insegnare e diffondere come solo lui sa fare, aiutando il Paese a realizzare ogni giorno una società più inclusiva ed accogliente.
Quindi “Sua Maestà”, riprendendo quando detto dal ragazzo autistico che così ha salutato il Presidente accogliendolo con le note dell’Inno alla Gioia suonate dal suo violino, lunga vita e grazie per le numerose dimostrazioni che dà di vicinanza alle associazioni sportive e del terzo settore che ogni giorno fanno grande l’Italia.
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