di Massimo Rosa/Direttore Panathlon Planet
Spulciando tra articoli impolverati
RIAVVOLGENDO IL TEMPO.
Nella civilissima Francia, quella dei grandi pensatori della libertà, è accaduto, qualche anno fa, che in occasione di Europa League tra lo Strasbourg ed il Maccabi di Haifa, nota squadra israeliana, il prefetto vietasse ai tifosi ospiti l’uso della loro bandiera e la frequentazione del centro cittadino per timore di violenze estremiste antisemite.
La seconda capitale dell’Unione Europea, per la quale francesi e tedeschi se le sono date di santa ragione nel corso dei secoli, evidentemente non ha dimenticato il recente passato germanico, un passato macchiato dalle persecuzioni culminate con la distruzione nel 1940 della sinagoga monumentale di Quai Kléber.
Proprio in questa città, dove la comunità ebraica è ancora numerosa da secoli, si trova il gruppo degli Hooligans Strasbourg Offender, noto per la sua violenza. E l’arrivo di una squadra di calcio israeliana non poteva che preoccupare le autorità locali.
Ma questa non poteva essere una giustificazione, poiché il Paese di Liberté Egalité Fraternité è oggi un mero ricordo di un passato davvero passato.
La France di Emmanuel Macron non è più quella orgogliosa del Generale Charles De Gaule, la France di Macron è piuttosto quella che ha calato le braghe di fronte ad uno sparuto gruppo di esaltati, obbligando gli ospiti ad ammainare forzatamente la loro bandiera, quella di Israele, per cui si battono giorno dopo giorno contro chi li vorrebbe annientare.
Ma anche in Europa non si scherza.