RUOTE D’ORO – Gold Wheels – Capitolo n. 48
Ruote d’Oro di Roberto Gerosa – Redazione Verona Area1 Veneto-Trentino/
Durante il periodo delle feste ho avuto modo di “lustrarmi” gli occhi maneggiando alcuni modellini di auto ricchi di particolari da far veramente sognare, almeno così mi è accaduto. Oggi la maggior parte dei bambini giocano con i Lego (gioco molto istruttivo), con i Pokemon, con i dinosauri come mio nipote Pietro (7 anni) di cui avevo parlato in precedenza che mi stupisce per la sua conoscenza di nomi, razze e particolari, pur essendo io un appassionato di paleontologia. Anche l’altro nipote, il piccolo Giacomo di 3 anni (le terrible James), gioca con i dinosauri che conosce perfettamente ma “ama” anche i motori, in particolare i modellini a due ruote (motocicli) anche se spesso tento, a volte riuscendoci, di fargli apprezzare anche le quattro ruote.
Recentemente, come dicevo, ho visitato alcuni negozi dove ho potuto apprezzare modellini storici della Formula 1 veramente corrispondenti alle monoposto degli anni Cinquanta quando, proprio nel 1950, nacque la F1 costituita per favorire la realizzazione di nuovi modelli di auto. La FIA (Fédération Internationale de l’Automobile) organizzò in quel periodo (1951) il Primo Campionato Mondiale per Costruttori con poche regole e limitazioni; le monoposto dovevano avere una cilindrata massima di 4500cc per motori non sovralimentati e di 1500cc per motori sovralimentati. Il primo Campionato Mondiale fu vinto da Juan Manuel fangio.
Tornando ai modellini, ricordo quando nei primi anni ’60 io e il nonno Aurelio, grande appassionato di storia e motori, ci recammo a Torino per visitare il Museo dell’Automobile, dove organizzavano il “Salone delle auto in miniatura”. Il Museo Nazionale dell’Automobile nasce nel 1933 con la prima esposizione di auto storiche. Intitolato al fondatore Carlo Biscaretti di Ruffia, oggi è dedicato a Gianni (Giovanni) Agnelli. Al suo interno si trovano circa 200 auto di vari Marchi automobilistici oltre a documenti, materiali e immagini d’archivio, senza dimenticare la presenza di una “macchina” a molla progettata dal genio universale di Leonardo Da Vinci. Tra i vari pezzi esposti al Salone spiccava una Mercedes del 1937 in scala 1:13, opera del modellista spagnolo Olive Sans (1924/1995), la cui valutazione era di 1.500.000 lire (775,00 euro circa). Non certo bruscolini per quegli anni se pensiamo che con un paio di questi modellini si poteva acquistare un garage. Qualcuno si sorprenderà sentendo questo importo (io l’ho fatto), ma dietro a queste miniature ci sono ore e ore di lavoro manuale. Per questo esemplare sono serviti 15 mesi di lavoro per permettere all’artista una riproduzione fedele dell’originale completa di tutti gli accessori: sterzo, sospensioni, fanali e serrature e perfino i minuscoli morsetti della batteria. Usando una battuta non mia, si disse che questa Mercedes non era un modellino ma un’auto vera che si era ristretta. Per nulla trascurabile nemmeno il modellino di una Rolls Royce Roadster del 1932 in scala 1:12 opera del “nostro” Michele Conti (1931 /1996), altro mago del modellismo. Un suo esemplare, una Ferrari 250 Testa rossa del 1958 in scala 1:2 completa di motore, è stato venduto nel 2015 a un’asta di New York al prezzo di 89.125 dollari (circa 96.665 euro). Altri modelli più grandi esposti attirarono la mia attenzione e precisamente alcune riproduzioni in scala di auto Fiat costruite negli anni dal 1899 al 1960. Per far sognare poi i collezionisti c’erano giocattoli d’epoca di diversi Paesi, micro piste, mezzi militari e svariate scatole di montaggio. Una vera meraviglia!
In quella occasione potemmo visitare, grazie alla passione per la storia del nonno che mi ha permesso di imparare molte cose fin da piccolo, la non lontana Pinacoteca dell’Accademia Albertina, istituita nel 1833 e dove si possono trovare dipinti appartenenti alla collezione dell’Arcivescovo Vincenzo Maria Mossi di Morano (1742/1829) e cartoni cinquecenteschi appartenenti a Gaudenzio Ferrari (1475/1546) e della sua scuola.
A proposito di “modellini” in data molto più recente, credo nel 1998 a Bologna in occasione di un incontro tra referenti manifestazioni di auto storiche, ricordo una frase che disse un Presidente di un Club: le nostre auto storiche sono come i giocattoli per i bambini, solo che costano un po’ di più.
Tra le molte realtà che Torino racchiude, non posso dimenticare di segnalare che a Villa Rey si trova la sede dell’A.S.I. (Automotoclub Storico Italiano). L’ASI nasce a Bardolino (VR) nel 1966 e tra il direttivo faceva parte, come Presidente Onorario, Rodolfo Biscaretti di Ruffia figlio di Carlo (la storia si ripete).
Oltre ad ASI e i vari Registri di Marca, si occupano del settore a livello Nazionale: l’ACI Storico (Automobile Club d’Italia) e il RIVS (Registro Italiano Veicoli Storici).
-La frase del mese: ibuoni propositi per il 2023; raggiungere gli obiettivi del 2022, che dovevo raggiungere nel 2021, che avevo promesso nel 2020 e pianificato nel 2019.
-Ringrazio tutti i lettori/lettrici anche per alcuni loro commenti sul Sito.
-Per annunci di manifestazioni, il numero gratuito è 3755459855 tramite WhatsApp.
-Appuntamenti di febbraio: 3/4 Coppa Giulietta e Romeo “Automobile ClubVerona”
1 Comments
Angelo
Sono contento che il dot.Gerosa parli di questo argomento io personalmente sono un appassionato di automobiline in miniatura come collezionista ne ho circa 1000 pezzi come collezione di Maserati ,Abarth,piaggio vespe , auto a molla x modellini dagli anni trenta ai giorni nostri Grazie Roberto x questo articolo