Giacomo “Zico Pieri”, l’Everesting e l’importanza dell’allenamento mentale
Di Tanya Stocchi Ufficio Stampa Panathlon Pesaro
Everesting e importanza dei processi mentali al centro del primo appuntamento del 2023 del Panathlon Club Pesaro. Ospite d’onore della prima conviviale dell’anno l’atleta di Cagli Giacomo “Zico” Pieri, mental coach e uno dei pionieri dell’Everesting, la disciplina che, nata in Australia, consiste nel raggiungere il dislivello positivo di 8848 metri, percorrendo in bici la stessa salita avanti e indietro in maniera continuativa e nel minor tempo possibile. 8848 metri come l’altezza dell’Everest, la vetta più alta del mondo da cui questa pratica sportiva trae il nome.
«Il mio percorso è lungo e viene da lontano. – Racconta – Ho 50 anni ed ho iniziato a praticare sport a 5, ho esperienze multidisciplinari, ho provato molti sport differenti, dai più tradizionali ai più estremi. All’inizio cercavo eventi sempre più ambiziosi dal punto di vista performativo per sfamare la mia autostima, adesso i miei eventi vanno in un’altra direzione, l’obiettivo primario è l’esplorazione interiore, un continuo processo di crescita personale. L’elemento che ha fatto la differenza nel mio percorso è aver fatto coincidere i miei desideri con la mia attività lavorativa, quella di carpentiere. L’Everesting è un’impresa solitaria ma dietro c’è un gran lavoro di squadra. La condivisione è l’elemento principale, le persone intorno diventano più importanti dell’atleta, grazie a loro ho potuto alzare l’asticella».
Pieri ha raccontato alcune delle sue imprese: il doppio Everesting compiuto nel 2018 scalando il Monte Petrano nell’evento dedicato a Michele Scarponi e a tutte le vittime della strada con l’inaugurazione del cippo commemorativo; il record mondiale ottenuto durante il lockdown, pedalando sul terrazzo di casa per 59h 59m collegato alla piattaforma Zwift e scalando virtualmente per 27 volte la mitica salita Alpe d’Huez; nel 2021 la scalata ripetuta 100 volte in 30 giorni della stessa leggendaria salita, quella che da Bormio sale al Passo dello Stelvio.
Dall’attività sportiva alla collaborazione con l’Università di Urbino, il lavoro nelle scuole e l’attività di mental coach. «Nel 2022 in occasione del deca-Everesting sul Petrano l’Università ha realizzato due studi, uno sull’aspetto fisiologico/performativo e uno su quello psicologico. – Racconta ancora “Zico” Pieri – Per me è importante spiegare ai giovani che le nostre competenze vanno allenate costantemente nel tempo, sia quelle fisiche che quelle mentali. Credo veramente nel diffondere i valori universali dello sport alle persone». A spiegare come è nata la partnership con l’Ateneo urbinate anche il prof. Ario Federici, Ordinario di Metodi e Didattiche delle Attività Motorie, Delegato Rettorale allo Sport, che ha ribadito come Zico sia un uomo ed un atleta degno erede del mitico Giuseppe Ottaviani, interprete delle gare master di atletica leggera fino all’età di 103 anni.
«Mi ha fatto molto piacere far conoscere la storia umana e sportiva di Zico Pieri – Ha commentato il Presidente del Panathlon Club Pesaro Angelo Spagnuolo -. È sempre interessante esplorare, indagare motivazioni, gratificazioni e fatiche, senso profondo di queste imprese che possono apparire solitarie ma che in realtà presuppongono un grande lavoro di squadra e vengono molto spesso associate a opere sociali e solidali, come le raccolte fondi promosse da Zico a favore dell’ospedale pediatrico Meyer di Firenze».