Sono la versione moderna delle ‘storiche ‘majorette. Come loro partecipano a parate, feste e cerimonie offrendo coreografie in cui lo sport e lo spettacolo si fondono magicamente
Di Ludovico Malorgio/Redazione Lecce Area8 Puglia Calabria Basilicata
Erano le‘majorette’, oggi le chiamano ‘cheerleader’. Ma sono sempre loro, le ragazze ‘ pon pon’ che abbiamo ammirato tante volte in feste cittadine, grandi eventi sportivi, che si esibiscono in gruppi con bande musicali e gruppi folk. Le cheerleader, come una volta, sono giovani donne sorridenti e di bell’aspetto, che indossano costumi molto colorati, aprono cortei e parate, marciando a tempo di musica e agitando ritmicamente voluminose palle di tessuto colorato (pon pon). L’impatto visivo è rimasto sostanzialmente uguale, i colori, la musica, l’allegria, che infondono sono sempre gli stessi. Sono in parte cambiate, invece, le coreografie, ben più complesse quelle attuali, con l’introduzione di passi di ginnastica e acrobazie delle ‘cheerleader’, vere e proprie atlete. Per alcuni decenni la figura della majorette non ha avuto una precisa caratterizzazione. Erano delle figuranti, a metà tra la ballerina e l’atleta, in gran parte studentesse o allieve di scuole di ballo, ammirevoli dilettanti con l’hobby della danza e dello spettacolo. Niente di più. Indossavano body variopinti ornati di strass, pailletes e luccichini, calzavano stivaletti e battevano il tempo della marcia col tamburo creando uno straordinario effetto coreografico. Le nuove ‘cheerleader’, invece, sono esperte atlete professioniste di ‘cheerleading‘, lo sport da cui proviene il loro nome, che ha accompagnato e determinato la transizione verso il nuovo status sociale. Fanno sport e spettacolo di alto livello. I loro costumi? Ugualmente vistosi, spesso smolto ridotti, ma per motivi pratici. Calzoncini e maglietta per acrobazie e ginnastica.
LE ORIGINI – Le prime majorette compaiono in America negli anni ’20 con uno scopo prettamente folcloristico, quello di introdurre ed arricchire lo spettacolo nelle manifestazioni sportive. Il compito principale è intrattenere il pubblico prima e dopo ogni partita con le loro coreografie e di sostenere le squadre maschili durante la partita. Ben presto, però, escono dagli stadi per animare feste di paese ed altre manifestazione diventando col tempo un elemento indispensabile delle cerimonie ufficiali di apertura e chiusura di grandi eventi sportivi che si svolgono in tutto il mondo. Come si diceva, queste splendide ragazze facevano tutto questo per passione per diletto. Spesso erano espressione di associazioni e circoli culturali costituiti per tenere in vita le tradizioni locali.
LA SVOLTA – La prima significativa svolta, cioè il passaggio dalla figura della storica majorette a quella della cheerleader, si ebbe con la nascita del cheerleading, uno sport che combina elementi di danza, ginnastica e acrobazia. Gli atleti di questo sport partecipano a gare specifiche e si esibiscono durante eventi sportivi, soprattutto partite di football americano. Le prime manifestazioni di cheerleading cominciarono ad apparire spontaneamente negli Stati Uniti la fine dell’800, ma la prima organizzazione di questo nuovo sport nacque nel 1903come attività prettamente maschile. Nel 1923 nelle squadre di cheerleading cominciarono ad entrare anche le donne. Al giorno d’oggi si è calcolato che il 97% dei cheerleader siano di sesso femminile. Negli anni ’80 si ebbero importanti innovazioni: le divise delle cheerleader divennero molto succinte ed alle coreografie, sempre più elaborate, si aggiunsero passi di ginnastica e acrobazie particolarmente pericolose, come le piramidi umane. Attualmente, il cheerleading è associato principalmente al football americano e al basket. Con oltre un milione e mezzo di partecipanti è tra gli sport più praticati negli Usa.
IL CHEERLEADING IN ITALIA – La prima squadra di cheerleading competitivo in Italia è stata l’Asd Cheerdance Millennium sorta nel 2003 a Gropada (Trieste). Nel 2013 é stata costituita la FICEC (Federazione Italiana Cheerleading e Cheersport) che nel 2018 é diventato unico ente di riferimento italiano per il Cheerleading a livello mondiale. Anche in Italia questo sport ha rappresentato lo sbocco naturale dell’attività di majorette, che da giocose ‘ragazze pon-pon’ con un lungo e duro lavoro di formazione in palestra, si sono trasformate in atlete vere, abili ginnaste e spericolate acrobate, pur mantenendo inalterate la vocazione per la musica e la danza. Oggi nelle sfilate e nelle parate si assiste spesso a vere e proprie performance acrobatiche, esteticamente perfette, a volte anche pericolose, offerte dalle cheerleader.
IL TWIRLING – Ad affinare e integrare le tecniche di sport-spettacolo delle cheerleader ha contribuito, in tempi recenti, anche il twirling, uno sport simile alla ginnastica ritmica, caratterizzato dall’utilizzo di un bastone lungo 70/80 centimetri con dei pomelli all’estremità, che viene lanciato in aria e fatto roteare con eccellenti effetti coreografici. E’ opportuno sottolineare che la Federazione Italiana di Twuirling, costituita nel 1974, ha avuto il merito di trasformare e guidare il movimento-majorette nella trasformazione in attività sportiva. Si può aggiungere per concludere, che questo sport richiede stile, bellezza e grazia, che sono qualità imprescindibili delle vecchie majorette e delle nuove cheerleader. Oggi, come ieri, lo spettacolo é assicurato.