UN CORSO PER GIORNALISTI NELLA SEDE AIA DI LECCE
di Ludovico Malorgio – Redazione Lecce Area8 Puglia Calabria Basilicata
“Il Var nel calcio: errori e nuove problematiche. Il ruolo e il comportamento dei giornalisti” E’ questo il tema di un corso di formazione professionale indetto dall’Ordine dei Giornalisti di Puglia a conclusione del triennio formativo 2020/22. Tale corso é stato promosso e organizzato dal Panathlon Club Lecce, in collaborazione con l’Associazione Italiana Arbitri di Lecce, che lo ha ospitato nella propria sede. Lo ha presieduto l’avv. Paolo Prato, presidente della sezione gli arbitri leccesi, ha tenuto la relazione ufficiale il giornalista Giuseppe Calvi. Sono intervenuti Antonio Petracca , componente del Comitato Tecnico dell’Aia Lecce e l’allenatore di pallavolo Camillo Placì, panathleta salentino, plurimedagliato Commissario Tecnico con le Nazionali di Russia (Bronzo Olimpiadi di Pechino 2018) e Bulgaria. Attualmente é impegnato nel Campionato bulgaro.
Al corso dell’O.d.G. hanno partecipato circa 50 iscritti, che hanno acquisito 5 crediti formativi, numerosi panathleti e alcuni sportivi particolarmente interessati alle tematiche trattate. Sulla base della sua esperienza maturata in lunghi anni, da inviato de ‘La Gazzetta dello Sport’, Giuseppe Calvi ha considerato importante l’avvento della moviola in campo, sottolineando gli effetti positivi che ne sono derivati rispetto al passato in cui gli approfondimenti venivano fatti ‘a posteriori’ negli studi televisivi ad esclusivo scopo di conoscenza di casi dubbi registrati in partita, senza alcun effetto pratico. Pur esprimendo un giudizio complessivamente positivo, però Calvi ha auspicato che la verifica strumentale delle situazioni di campo sia estesa ad altri casi, ben oltre i quattro previsti dall’attuale protocollo. Vale la pena ricordare, in proposito, che al momento l’intervento del Var é previsto: a) per eliminare ogni dubbio in caso di assegnazione di un gol; b) per verificare, in caso di un calcio di rigore, se il fallo é stato commesso realmente in area; c) in occasione di un’espulsione per evitare di sanzionare un giocatore sbagliato; 4) in caso di cartellino rosso, per essere certi che il giocatore meriti l’espulsione. Calvi ha sottolineato, inoltre, anche la necessità di una maggiore comunicazione da parte degli arbitri sulle decisioni prese dopo gli interventi del Var. Contributi interessanti al corso dell’O.d.G sono stati offerti da Camillo Placì sull’uso del Var ‘a chiamata’ già in atto nella pallavolo e da Antonio Petracca, che ha illustrato, con l’aiuto di alcune slide, vari episodi e situazioni di campo molto complessi inerenti soprattutto i falli di gioco ed i provvedimenti conseguenti.