Una serata dedicata a “Artiglio, una storia incredibile”
Di Alessandro Giusti, Addetto Stampa Panathlon International Area 6 Toscana
Domenica 4 dicembre il Panathlon Club Versilia – Viareggio ha tenuto una conviviale dedicata al glorioso “Artiglio” di Viareggio presso il Ristorante “La Casina” del Marcopolo .
La lunga traversata è cominciata sin dal pomeriggio quando il Presidente del Panathlon Club Versilia – Viareggio Vittorio Giusti ha presenziato alla presentazione del libro “Artiglio una storia incredibile” tenuta dall’autore Sauro Sodini presso il Museo della Marineria. Questo importante evento, organizzato dagli “Amici del Museo della Marineria di Viareggio” assieme al Comune di Viareggio e alle Medaglie d’oro Lunga Navigazione, conta tra i suoi partner anche il Panathlon Club Versilia – Viareggio, il cui logo appare assieme ad altri all’interno del libro.
Sauro Sodini è legato alla storia dell’Artiglio a doppio filo visto che è il figlio del palombaro Fortunato Sodini che, con altri compagni è stato autore di imprese straordinarie tra le quali il leggendario recupero dell’oro dell’ Egypt a 130 metri di profondità in pieno Oceano Atlantico di fronte alle coste della Bretagna.
Presenti alla presentazione anche alcune associazioni legate all’ Artiglio e alla sua storia come The Artiglio’s Divers, di cui fa parte lo stesso Sauro Sodini, The Historical Diving Society di Milano, che si occupa di ricerche marine, e l’ Associazione Gondolieri Sommozzatori Volontari di Venezia divisione Artiglio, che si occupa di ripulire i canali dai detriti e che ha preso il suo nome proprio in onore delle grandi imprese dell’Artiglio di Viareggio.
Il book fotografico di Sodini Edizioni L’Ancora , in italiano e in inglese con la traduzione di Elizabeth McDonald, per la prima volta trasforma a colori le foto in bianco e nero degli anni ’30 dell’epopea dell’Artiglio grazie al grande lavoro del tecnico Daniele Cammilli.
Qualche ora dopo la bella ed interessante presentazione presso il Museo della Marineria, che ha visto una grande affluenza di pubblico non usuale per queste presentazioni, parte dei relatori si sono spostati presso il Ristorante “La Casina” del Marcopolo dove il Panathlon Club Versilia – Viareggio ha tenuto una coviviviale proprio dedicata all’ Artiglio e alla presentazione del libro di Sauro Sodini “Artiglio una storia incredibile”.
Alla serata del Panathlon Club Versilia – Viareggio, presieduta dal presidente Vittorio Giusti, erano presenti anche il Vice governatore Area 6 Gianfilippo Mastroviti, il presidente del Panathlon Club Lucca Guido Pasquini,il presidente del Panathlon Club Pontremoli – Lunigiana Aldo Angelini, il presidente degli Artiglio’s Divers ( Palombari dell’Artiglio) Sauro Sodini e il segretario Valerio Matteucci , la professoressa Lidia Cerri, il tecnico grafico Daniele Camilli e la traduttrice Elizabeth McDonald.
Anche se non è stato possibile mostrare per intero tutti gli interessanti filmati visti alla presentazione comunque l’autore del libro Sauro Sodini ha mostrato alcune fotografie molto interessanti come quella dei leggendari palombari Aristide Franceschi, Alberto Bargellini e Alberto Gianni che, con il modellino dell’ Egypt, stanno programmando gli interventi di recupero dell’immenso tesoro racchiuso nelle stive del transatlantico, ritrovato dopo anni di affannose ricerche. In un altro dei bellissimi scatti, rielaborati a colori dal Camilli, si può invece vedere nella benna il primo lingotto d’oro recuperato a 130 mt di profondità nel ventre del relitto del transatlantico Egypt dall’ “Artiglio II”.
La motonave Artiglio, su incarico dei Lloyds di Londra, si era recata nell’Oceano Atlantico, al largo del mare di Brest, alla ricerca del piroscafo transatlantico SS Egypt, battente bandiera inglese, che trasportava un prezioso e consistente carico di monete e lingotti d’oro destinate alle banche delle colonie indiane. Dopo molte ricerche il relitto fu individuato il 29 agosto 1930, ma il recupero fu rinviato alla primavera a causa delle brutte condizioni del mare.
Nel frattempo l’Artiglio fu inviato presso l’isola di Belle Ile , nel nord ovest della Francia, per rimuovere il relitto della Florence, una nave contenente esplosivo affondata nel 1917 e che ostruiva l’ingresso in porto.
Il 7 dicembre del 1930 nella baia di Quiberon in Bretagna (Francia), l’Artiglio doveva quindi effettuare lo smantellamento del relitto del Florence; tutto era pronto e per l’esperto equipaggio di palombari sembrava essere un lavoro facile, visto che lo avevano fatto decine di volte portandolo a temine sempre con successo. Ma questa grande confidenza fu proprio quello che segnò il loro destino; infatti gli uomini dell’Artiglio stimarono che una distanza dall’esplosione delle cariche di quasi due miglia fosse sufficiente per essere in sicurezza (la regola era di oltre due miglia) ma il destino volle che le cariche esplodendo innescassero anche la vasta Santa Barbara che la nave custodiva nella sua stiva. L’esplosione che ne seguì fu così potente che il mare si aprì formando un gorgo di oltre due miglia e L’Artiglio fu inghiottito con quasi tutto il suo equipaggio; soltanto in sei furono salvati dalla Nave Rostro che si trovava nelle vicinanze, ma né Gianni, né Franceschi né Bargellini furono tra loro.
Il recupero del tesoro dell’Egypt fu quindi fatto armando in grande fretta una seconda nave, originariamente chiamata Maurétanie, che con il nome di Artiglio II riuscì finalmente a recuperare tutto l’oro e l’argento del transatlantico inglese. Questo recupero,avvenuto alla proibitiva profondità di – 130 metri, fu possibile solo grazie alle invenzioni lasciate dal Gianni, come la sua torretta butoscopica per dirigere il recupero.
Anche i soci del Panathlon e gli ospiti presenti hanno così potuto vedere con i propri occhi alcuni momenti della leggendaria impresa compiuta dai palombari dell’ Artiglio, che è ancora ritenuta “il più grande recupero di tutti i tempi”.
L’Artiglio II grazie anche a questa operazione di recupero divenne una vera e propria leggenda a livello mondiale, osannata da tutti i mezzi di informazione dell’epoca
Anche La Divisione Artiglio di sommozzatori gondolieri di Venezia, che ha adottato questo nome proprio per la loro passione per la storia dell’Artiglio di Viareggio, ha potuto raccontare la sua missione quotidiana di ripulire i molti canali della città dai tantissimi detriti accumolati da anni; un’attività questa che ha fruttato ai volontari di questa associazione l’ammirazione dei cittadini veneziani, dei turisti e il sostegno delle istituzioni nel portare avanti questo meritorio obbiettivo.
Infine la prof.sa Lidia Cerri ha portato un affresco della storia che stava attorno all’Artiglio leggendo anche uno scritto di Mario Tobino dedicato proprio a quei mitici palombari viareggini :” Poi i viareggini primeggiarono anche nell’acqua come palombari, ci fu un tempo che sembrava che solo quelli di Viareggio sapessero scendere nell’acqua che diventa più fitta di tenebra”. I palombari dell’Artiglio infatti, soprattutto grazie alla torretta ideata dal geniale Alberto Gianni che permetteva di scendere fino a -130 metri e di poter fornire precise indicazioni di movimento per le operazioni di recupero grazie alla visuale fornita dagli oblò, riuscirono nell’arco di tempo dal 1928 al 1922 a far fare alla tecnologia subaquea del tempo un salto epocale.
Benché la grande avventura dell’Artiglio e dei suoi palombari non trattasse di temi sportivi, ha comunque rappresentato un grandissimo esempio di tenacia, coraggio e spirito di spingersi oltre i limiti, tutti temi cari al Panathlon e a tutti i panathleti.
Al termine della conviviale il presidente Vittorio Giusti ha ringraziato tutti i relatori per il loro grandissimo apporto nella trattazione di un tema tanto importante e affascinante come la grande epopea dell’Artiglio di Viareggio dando l’invito a tutti per il prossimo appuntamento del Panathlon Club Versilia – Viareggio.