La Citroen Traction Avant e non solo
RUOTE D’ORO – Gold Wheels – Capitolo n. 47
di Roberto Gerosa – Redazione Verona Area1 Veneta Trentino AltoAdige/Südtirol
Nel 1930 le auto di lusso non erano “appetibili” al mercato e così André Gustave Citroen (1878/1935), l’imprenditore francese fondatore dell’omonima casa automobilistica e figlio di una famiglia di commercianti di diamanti olandesi, decise di entrare in affari con l’industriale Gabriel Voisin (1880/1973) che fu anche un pioniere dell’aeronautica costruendo un biplano galleggiante. Quest’ultimo, raccomandò a Gustave Citroen, il nome di André Lefebvre (1894/1964), un eccellente progettista che aveva un’idea da proporgli.
Fu così che, nell’aprile del 1934 venne presentata la Citroen T.A. grazie anche al “nostro” Flaminio Bertone (1903/1964) giovane scultore cui venne assegnato il compito di disegnarne la carrozzeria. Prodotta in 760.000 esemplari (tra i vari modelli), la Traction Avant fu la prima auto in Europa a unire le soluzioni di scocca portante e trazione anteriore. Aveva inizialmente una cilindrata di 1300cc con 32 CV per poi venire sostituita prima con un motore da 1500cc, poi da un 1600cc e infine dal più longevo e famoso 1900cc senza dimenticare la 15 Six, top di gamma, con un motore da 2800cc e una potenza di 77CV.
Nel 1935 però, il veloce sviluppo della produzione generò diversi difetti di fabbricazione e molte auto dovettero essere richiamate in fabbrica per risolvere i problemi riscontrati, aumentando notevolmente i costi. Ciò costrinse Andrè Gustave a cedere il controllo dell’Azienda alla Michelin per consentire il prosieguo della produzione della Citroen T.A. fino a luglio del 1957.
Alla fine degli anni ’40 la polizia francese (Gendarmerie Nationale) abbandonò le vecchie Peugeot 402 e le Renault Novaquatre per utilizzare le nuove Traction Avant opportunamente modificate e con impianto radio e sirena. L’auto venne alquanto apprezzata per la sua poliedricità, così com’era stato durante la guerra dagli opposti schieramenti di liberazione e occupazione e, nel dopo guerra, dalla malavita e, appunto, dalla Polizia.
Ricordo che negli anni ’60 credo 1961, insieme a un amico del nonno Aurelio, proprietario di questa comodissima auto, ci recammo nel Canavese facendo tappa al castello di Masino. Questo maniero, opera di André Le Nòtre (1613/1700) gran giardiniere di Versailles, non ostentava torri, merli o altre conformazioni a uso militare, abbattute alla fine del Rinascimento, ma bensì un aspetto pacifico, piacevolmente avvolto dall’ombreggiato silenzio del suo parco.
All’interno, in stupende sale e preziose gallerie, custodisce un’eccezionale ricchezza di documenti, codici e capolavori d’arte. Tra questi una pergamena con la sigla di Re Arduino, la sola che si conosca, e un carteggio di un atto d’acquisto di Vittorio Amedeo II recante la data del 1074. Nella biblioteca, fornita di circa 25.000 volumi, troviamo la “Gerusalemme Liberata”, scritta e ultimata nel 1575 da Torquato Tasso (1544/1595) scrittore, poeta e drammaturgo. Dopo alcune vicissitudini, Tasso la riscrisse pubblicandola nel 1593 con il titolo “Gerusalemme conquistata” ma, considerato il rimaneggiamento subito, fu valutata separatamente. Nelle sale del castello si trovano anche diversi ritratti di personaggi illustri della Corte di Luigi XIV dipinti dai fratelli fiamminghi Van Loo, e un brevetto imperiale di Napoleone, mentre nella cappella sono conservati i resti mortali del Re d’Italia, Arduino d’Ivrea (955/1015), incoronato a Pavia nel 1002.
Passano gli anni e ritroviamo questa Citroen T.A. nel film del 1977 “Le gang”, ispirato dal libro “Gang des Tractions Avant” e interpretato da Alain Delon nella parte del bandito Pierrot Le Fou al secolo Pierrot Lautrel, uno spericolato e spietato criminale francese del dopoguerra. In seguito a una rapina in un’oreficeria parigina, in completo stato di ebbrezza, si sparò un mortale colpo di pistola nel novembre del 1946; si racconta che i suoi compagni lo seppellissero di nascosto e per circa due anni la Polizia diede la caccia a un fantasma. Il film racconta le avventure di un gruppo di banditi che dal 1945 al 1949 utilizzavano, ovviamente, una Citroen T.A. per compiere azioni delittuose e rapine. Per dovere di cronaca vi segnalo che l’auto usata nel film era il modello 15 Six D prodotto nel 1951 che mal si sposa con il lasso di tempo trattato nella pellicola cinematografica.
La Traction Avant aveva inizialmente un costo di circa 17.700 franchi francesi il cui primo franco (franco a cavallo) fu battuto in Francia nel 1360. Poteva raggiungere una velocità di 100 km/h e disponeva di un cambio a 3 velocità con la prima marcia non sincronizzata, così come quello della Renault 4CV di cui abbiamo parlato in un precedente articolo e che mi ricorda la famosa doppietta che si faceva anche con le Fiat 500 elaborate.
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