di Raimondo Meledina – Redazione Orzieri Area13 Sardegna
Se volete sapere la sensazione che si prova a godersi un’aurora boreale o vedere il sole in piena notte, oppure ad attraversare i passi delle Alpi o fare 1022 chilometri per circumnavigare tutta la Sardegna, o ancora, a liberare un urlo di gioia per essere arrivato, dopo 4000 (diconsi quattromila!!) chilometri di pedalate e sudore, al fatidico Capo Nord, non dovete fare altro che chiedere a lui, a Domenico Fresu da Monti, 62 anni, ciclista della Fancello Cicli Terranova Olbia, fresco pensionato con un passato in un’azienda di telecomunicazioni e da sempre in sella alle sue bici per prove estreme che possono essere affrontate solo se la passione per lo sport e per la natura si associa ad un duro e costante allenamento e a non comuni capacità di resistenza alla fatica.
Ultima impresa in ordine di tempo, la Capo Nord Race 2022, che è il sogno di tutti gli amanti del ciclismo di endurance, ed il cui percorso, partendo dall’Italia, porta prima in Svizzera, poi attraversa l’Austria, la Germania, la Repubblica Ceca, la Svezia e la Finlandia per concludersi in Norvegia, a Capo Nord, appunto, dove ogni partecipante deve arrivare entro 22 giorni, perché il proprio risultato possa essere omologato. Per gli emuli di Francesco Giorgi, il ravennate e primo straniero a raggiungere Capo Nord, la partenza era fissata a Rovereto, da dove un gruppo di oltre 300 bikers ha iniziato a pedalare lungo strade e ciclabili di diversi Paesi, in compagnia solo ed esclusivamente della propria bici, peraltro abbastanza carica (ben 25 kg di bagagli!), senza assistenza, qualche punto interrogativo su come sarebbe andata ed un pò di timore per cotanta prova, ma con tanto, tanto entusiasmo, che, insieme ad un’ottimale preparazione fisica e alla volontà di arrivare alla meta a tutti i costi, ha consentito all’atleta montino di centrare il traguardo in 15 giorni (ben sette giorni prima del limite massimo, quindi),11 h, 11′ e 12″ che gli ha consentito di ottenere la qualifica di finisher, come altri 183 dei partenti.
Quella di Capo Nord non era certo la prima esperienza del genere, dal momento che Domenico Fresu aveva alle spalle altre impegnative prove del genere, quali la Paris-Brest-Paris(PBP), 1230 km di fatica, che per lui rappresenta anche un punto d’orgoglio in quanto disputata per ben quattro volte, e poi il Tour Sardinia no stop, la Flamingo Roads o Strade dei Fenicotteri, oltre mille chilometri, da percorrere entro 75 ore dalla partenza,con un dislivello complessivo di 11.041 metri, lungo i fantastici ed unici panorami che solo la Sardegna sa regalare, .
Ma certamente non è tutto qui: nel palmares di Fresu vi sono, infatti, anche la Sicilia No Stop, 1.000 chilometri con 7.000 metri di dislivello da compiere nel tempo massimo di 72 ore, l’Alpi 4000, di 1.500 chilometri con 23.500 mt di dislivello, lungo le mitiche salite dello Stelvio, Mortirolo, il Passo Gavia e via di seguito, con un tempo di omologazione di 150 ore, puntualmente rispettato. Risultati, questi, che insieme ad altri, hanno fatto sì che da oltre quindici anni Fresu sia componente della Nazionale Italiana Randonneur, con tanto di recente ed ennesima convocazione, che si rinnova ogni 4 anni e vi si accede col brevetto di socio ARI (Audax Randonneurs Italia), maturando almeno quattro importanti brevetti di diversa lunghezza, scelti fra i brevetti ACP(Audax Club Parisienne) o BRI, che vanno in gare dai 200 ai 1000 chilometri, inserite nel calendario ARI, ovvero nel corso della Challenge Grand Level o ancora dopo aver maturato due super Randonnée con tempi preistabiliti e rigorosamente rispettati. Dopo il quadriennio, gli appartenenti alla Nazionale entrano di diritto nell’Albo Storico ARI.
Ora un breve e meritato riposo col mirino già puntato sulla partecipazione della Ultracycling di Alghero il prossimo anno, 800 km e dislivello di 14.000 mt già provata lo scorso anno ma non conclusa per problemi elettrici alla strumentazione della bici, e quinta partecipazione alla Paris-Brest-Paris, con tanta altra carne sul fuoco di cui ci ripromettiamo di tornare a parlare.
Ovviamente Fresu è seguito da tantissimi supporters fra cui il Sindaco del suo paese, Monti (OT), Emanuele Mutzu ed i suoi compaesani, che ringrazia per il sostegno ricevuto e per avergli consentito di prepararsi nel migliore dei modi alle sue belle avventure, come definisce quelle che sono vere e proprie imprese sportive, oltre che per il rispetto e senso civico nei confronti dei ciclisti.
Cosa dire, i fatti parlano da soli…. chapeau Domenico, che ci tiene a sottolineare di sentirsi onorato ed orgoglioso di essere un grande testimone della Sardegna non solo sportiva. Alla prossima!!!!