Di Giacomo Saglio Segreteraio Panathlon Pavia
Ho avuto la possibilità di salire sul palco del convegno “Donne e Sport”, non ero tra i relatori, ma ero stato incaricato di leggere la relazione preparata dal dott. Lucio Aricò, impossibilitato a partecipare. Una relazione di carattere economico sociale che metteva in evidenza la disparità di trattamento tra atleti e atlete. Dal palco è stato per me possibile poter ammirare la grande sala dell’aula magna della Questura di Pavia, gremita di autorità e studenti. Tutti i posti erano occupati. Una vera emozione! Dopo tanti, importanti relatori, toccava a me. Guardavo freneticamente il foglio stropicciato che dovevo leggere, ma poi lo sguardo mi tornava sulla platea che attendeva il mio intervento. Le varie argomentazioni trattate fino a quel momento avevano attirato l’attenzione di tutti, questo perché in ciascuna relazione erano stati toccati sempre dei temi differenti con implicazioni attuali. Avevo notato che gli studenti prendevano appunti sui nomi dei relatori e su quanto era stato esposto. Neppure il breve intervallo del “Coffee break”, perfettamente organizzato dagli studenti del “Cossa”, aveva ridotto l’attenzione dei partecipanti, anzi ne aveva favorito il proseguo, grazie all’esposizione dei poster che i ragazzi delle varie scuole avevano esposto nei saloni e che tutti hanno potuto visionare durante la pausa. Quando ho iniziato a leggere il mio testo ho concordato con gli studenti un tempo massimo di esposizione di 5 minuti. Questo è il tempo che la barca giuria dà alle imbarcazioni per raggiungere la linea di partenza per la regata. Per me è stato facile mantenere l’impegno preso, perché il conto alla rovescia non soltanto è impostato sul mio orologio, ma anche nella mia mente. Avendo rispettato il tempo concordato, il mio intervento ha ricevuto alla fine moltissimi applausi, quasi un’ovazione. Il merito di questo penso sia stato contenuto della relazione letta, ma anche aver rispettato l’accordo sui tempi ha fatto la sua parte.
Un convegno partecipato ed organizzato nei minimi dettagli dalle commissioni del Club di Pavia, persone, i soci, che hanno dedicato molto tempo nella preparazione di ciascuna fase del convegno. Soci che gratuitamente si sono messi a disposizione per tutta la lunga mattinata, quasi dimentiche dell’impegno speso nelle precedenti settimane.
L’organizzazione impeccabile seguita in ogni suo dettaglio a partire dal primo giorno del mese di ottobre, con il primo incontro della commissione cultura, seguita dalla commissione eventi e dal consiglio direttivo. Piccole riunioni per arrivare preparati agli incontri con il Sig. Questore o con il suo Vicario. Ed ogni volta che ci si incontrava usciva una sorpresa, un nuovo obiettivo, una nuova sfida da vincere per arrivare alla perfezione organizzativa. Quando ci veniva chiesto il 100% noi rispondevamo che avremmo fatto il 150%.
Del resto noi sportivi siamo abituati a dare sempre il massimo per raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti e siamo abituati a stringere i denti in allenamento per arrivare preparati alla gara. Inutile nascondere che in questo sforzo siamo stati seguiti passo passo e di prima persona dal Presidente del Club e dal nostro Mental Coach per eccellenza che ha fatto il regista e quindi la differenza.
Quindi grazie Andrea, grazie Angelo e grazie a tutti i Soci del Panathlon Club Pavia.