Di Andrea Ceccotti – Redazione Trieste Area12 Friuli – Venezia Giulia
Non si poteva di sicuro chiedere di più alla Nazionale Italiana che da domenica 6 a sabato 12 novembre ha partecipato al Palacio Municipal de Deportes di Granada ai campionati Mondiali Paralimpici di tennistavolo. Giochi che hanno visto la partecipazione di 180 pongisti e 153 pongiste, in rappresentanza di 51 nazioni.
Le premesse c’erano tutte come aveva dichiarato al momento della partenza il direttore tecnico Alessandro Arcigli: “Questa è la diciassettesima edizione che organizzo dal 2005 e tutto in fase di preparazione è andato per il verso giusto e siamo riusciti a fare ciò che ci eravamo prefissati, non solo dal punto di vista tecnico. E questo grazie al supporto del presidente Renato di Napoli e di tutto il Consiglio Federale che hanno confermato di essere dei veri appassionati del nostro sport. Fondamentale il grande lavoro svolto dal preparatore atletico Alessandro Sellan, dalle fisioterapiste Anna Simionato ed Elisa Quaglia. Un vero valore aggiunto è stato l’innesto di un surplus tecnico come l’allenatrice coreana Hwang Eunbit, che assieme al tecnico Massimo Pischiutti seguirà in panchina tutti i nostri atleti fino alle Paralimpiadi di Parigi 2024.Ci sono quindi gli auspici per far bene a Granada”. E il campo ha poi confermato alla grande le aspettative del DT, in quanto con tre medaglie d’oro, una d’argento e una di bronzo, questi campionati rimarranno nella storia del tennistavolo italiano.
Un’immensa soddisfazione soprattutto per i nostri portacolori regionali, la zoppolana Giada Rossi (Lo sport è vita Onlus) e il triestino Matteo Parenzan (Sportni Krzek Kras). Giada che ha gareggiato in classe 2 ha vinto l’oro nel singolo, l’oro nel doppio femminile assieme a Michela Brunelli e l’argento nel doppio misto, assieme a Federico Crosara. Matteo che si è cimentato in classe 6, ha vinto la medaglia d’oro nel singolo. E questi splendidi risultati hanno determinato un grande coinvolgimento in tutto il Friuli Venezia Giulia, anche in considerazione della presenza della sede del Centro Federale Paralimpico a Lignano Sabbiadoro, presso la Bella Italia Villagge. Centro che da anni ormai ospita tecnici e atleti paralimpici come persone di famiglia e nella massima serenità possibile. Grazie allo staff della struttura che ha quel mix di familiarità e professionalità che consente a tutti i pongisti di sentirsi “a casa” e di portare avanti il lavoro in condizioni invidiabili.
Senza dimenticare che rappresentava la nostra regione anche l’allenatore Massimo Pischiutti, gemonese che a soli 23 anni è entrato nello staff tecnico nella nazionale.
Per non parlare delle famiglie che si erano organizzate per seguire i ragazzi in Spagna facendo sì che la spedizione tricolore fosse molto numerosa e unita, proprio come un gruppo vero.
E consentiteci, una festa anche per il Panathlon International del FVG che ha l’onore di avere più volte premiato, coinvolto e collaborato con Giada Rossi e Matteo Parenzan in molteplici iniziative e occasioni, in contesto regionale e nazionale.
Ma torniamo ai nostri magnifici due atleti. Giada è stata incredibile e dopo la medaglia d’oro del doppio e l’argento nel misto, ha conquistato il podio più alto nel singolo battendo e detronizzando la coreana Seo Su Yeon. Impresa affatto facile visto che nei confronti diretti Giada aveva vinto solo in uno dei nove precedenti ma nel frangente per lunghi tratti ha dominato l’avversaria. “E’ stata strepitosa ha affermato papà Andrea, con le lacrime agli occhi per la commozione. I suoi successi sono il frutto di tenacia, perseveranza, maturazione fisico-atletica e soprattutto dei tanti mesi di duro allenamento al Centro Federale di Lignano. E’ una vittoria, l’ennesima, che mia figlia dedica a sé stessa”. Nella quarta e decisiva frazione del match con la coreana, Giada si è involata e al secondo match point ha potuto liberare tutta la sua gioia e innescare quella incontenibile dei familiari, sventolare la bandiera del FVG con l’aquila d’oro e porre in questo modo la nostra regione e Lignano in primis al centro del mondo. Dopo l’oro europeo del 2019 e i bronzi olimpici del 2016 e mondiale del 2018 Giada Rossi, che era già la n.1 del ranking di classe, ora è anche, indiscutibilmente, la più forte del pianeta. Lo ha sancito il campo, come sempre giudice insindacabile. Alla fine della competizione Giada si è lasciata andare alla gioia e ha dichiarato: “Sento di essere stata al momento giusto, nel posto giusto, non sono mai stata così felice. Sono campionessa del mondo anche in singolare. La felicità e più grande, è totale!
E dulcis in fundo, cosa dire dell’impresa e dello storico risultato ottenuto a Granada da Matteo Parenzan. Non ci sono più parole, o meglio lacrime come ha detto papà Michele. Possiamo solo chiamare fenomeno un ragazzo che a soli 19 anni è il nuovo campione mondiale del tennistavolo paralimpico di classe 6. Più forte di tutto e di tutti, Matteo superstar. In una storica serata per il pongismo italiano, che non era mai arrivato a tanto, ha battuto in finale per 3-2 il thailandese Rungroj Thainiyom, al termine di un incontro disputato in modo favoloso. Solo un mese fa Matteo era in ospedale perché gli era stato diagnosticato il diabete e dire che fino ad allora l’avvicinamento all’evento più importante dell’anno era andato perfettamente. Racconta Matteo: “Sono stato ricoverato per una settimana con la diagnosi del diabete di tipo 1. Ero un po’ in crisi e a un certo punto è stata anche in dubbio la mia partecipazione ai Mondiali. Mi ricordo perfettamente la seconda sera che ho trascorso in ospedale. Ho scritto sul mio cellulare’ Al Mondiale voglio vincere una medaglia, perché me la merito’. Volevo giocare a Granada e fare qualcosa di importante e questa è stata la molla che mi ha permesso di centrare l’obiettivo. Con i miei genitori (Valentina e Michele, ndr) siamo stati bravi a capire velocemente cosa fare per cercare di non subire dei cali di glicemia nel corso delle partite. Conquistare un titolo del genere a 19 anni non è da tutti e sono il ragazzo più felice del mondo, perché il mio sogno è diventato realtà. Ho la tenacia del professionista che si allena sette giorni su sette, andando anche all’Università (frequenta a Trieste il primo anno di Scienze Politiche dell’Amministrazione) e alla fine ho avuto ragione”.
Matteo, credo si possa affermare senza tema di smentita, è la dimostrazione lampante che nella vita quando si vuole fortemente qualcosa, si può raggiungerla.
Ancora Matteo che è stato, ricordiamolo, portabandiera alla cerimonia di chiusura della Paralimpiade di Tokio 2020: “Lo sport è diventato un punto fondamentale della mia vita e del tennistavolo amo l’integrazione. Il mio idolo sportivo è Lebron James, stella NBA. Di lui apprezzo l’enorme professionalità e lo spessore umano”. Per me resilienza vuol dire non buttarsi giù di morale dopo le sconfitte o i dispiaceri”.
Lunedì 14 novembre Giada e Matteo erano invitati nella palestra monumentale di Palazzo H, all’interno dell’Università degli Studi del Foro Italico in Roma. L’occasione era rappresentata dalla cerimonia di consegna del Collari d’Oro 2022, massima onorificenza dello sport italiano, che ogni anno premia gli atleti olimpici e paralimpici vincitori di una medaglia d’oro in occasione di eventi mondiali. Hanno così avuto l’onore, grazie agli Ori e agli argenti appena messi al collo a Granada, di ricevere dal CONI il più grande riconoscimento sportivo esistente.
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