Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Verona G.Brera Univr – Area1 Veneto Trentino/AA
Nella prima giornata del secondo girone Andrey Rublev ha battuto in tre set Danil Medvedev.
Non c’era da tutelare alcun segreto da parte dei due giocatori, perché si conoscono perfettamente da sempre. Ma da un lato Rublev temeva l’irriducibilità di Danil, mentre quest’ultimo sapeva di dover contrastare l’aggressività dell’altro.
Nella sfida tra l’esplosività e la regolarità è prevalsa la prima, soprattutto perché Rublev ha cercato per tutta la partita di costringere l’avversario a rimanere nell’angolo del diritto per evitare le insidie del suo rovescio, riservandosi tuttavia di cambiare improvvisamente ritmo o angolo oppure di portarsi avanti quando la palla non gli fosse arrivata troppo profonda.
La partita ha però avuto un andamento incredibile.
Già nel quarto gioco del primo set Medvedev è sembrato in grande difficoltà, quando ha dovuto concedere ben tre palle-break consecutive per poi perdere il game al secondo tentativo di rimonta.
La fortuna non ha successivamente sostenuto Rublev, che al nono gioco ha perso a sua volta il servizio dopo due nastri a suo sfavore.
Andrey ha poi avuto due possibilità per chiudere il set mentre Danil era al servizio, ma non le ha sfruttate.
Nel tie-break ha avuto altri 5 set point (di cui 4 consecutivi, a partire dal punteggio di 6-2), ma non è riuscito a chiudere il game, che invece è stato vinto incredibilmente da Medvedev per 9-7.
Nel secondo set è bastato a Rublev un solo break nel terzo game per portarsi in vantaggio per 5-3, dopo di che Medvedev ha fatto tutto da solo, sciupando il gioco decisivo con due rovinosi doppi falli.
Nel terzo set si è registrata una sola palla-break nel secondo game dei primi 12 giochi, ma Medvedev è riuscito a salvarla.
Nel tie-break conclusivo Medvedev ha subìto un mini-break al sesto punto (sul punteggio 2-4), poi Rublev ha rafforzato il vantaggio portandosi a 6-3, procurandosi così ben 3 match point. Ma ancora una volta l’amico-avversario è riuscito ad annullarli. Successivamente altro match-point sul 7-6, anch’esso cancellato. Infine, però è stato fatale a Danil il secondo mini-break perso, che ha consentito ad Andrey di vincere la partita, il cui esito sembrava essere diventato per lui una sorta di incubo.
Djokovic ha avuto meno problemi, perché si è imposto grazie soprattutto al break ottenuto nel game iniziale, che gli ha consentito di portare a casa il primo set. Nel secondo parziale entrambi i giocatori hanno saputo difendere il proprio servizio fino al tredicesimo gioco conclusivo, in cui il serbo si è portato sul 4-1 dopo aver conquistato due mini-break, seguiti da una sua cessione della battuta sul 5-2, per arrivare infine al 7-4 finale. Un momento preoccupante per il serbo si era verificato nel quarto game del secondo set, quando aveva commesso ben due doppi falli, rischiando di farsi strappare il servizio.
Sul piano tattico Djokovic ha impostato la partita sul rovescio del greco, che raramente con questo colpo, pur bello ed elegante, riesce ad esprimere una potenza decisiva: inoltre, costretto a giocare dall’angolo di sinistra, Stefanos numerose volte ha steccato la palla, in particolare nella risposta alla battuta, cercando in compenso di esprimere spesso un gioco verticale con palle corte e con proiezioni a rete.
Djokovich ha cercato, come al solito, di restare il più possibile a fondo campo, ma tutte le volte che la palla si è accorciata si è portato avanti per concludere il punto da metà campo o con lo smash, in cui è finalmente migliorato.
A conclusione delle prime due giornate di queste finals si può dire che ben tre favoriti (Auger-Aliassime, Nadal e Medvedev) hanno invece perso il loro primo incontro, mentre Djokovic ha confermato di essere in forma.