La partita tra Rafa e il canadese è rimasta in equilibrio soltanto nei primi 6 giochi.
Il Tennis di Alberto Capilupi – Redazione Verona G.Brera Univr – Area1 Veneto Trentino/AA
Auger-Aliassime ha potuto contare su una costante pressione da tutte le zone del campo e su un servizio solidissimo, che gli ha fruttato non solo una quindicina di Ace imprendibili per precisione e potenza, ma anche numerosi altri vincenti.
Nadal non era quello che conosciamo, ma un giocatore diventato incredibilmente falloso e incapace di gestire la propria principale e proverbiale qualità: il controllo dei colpi.
Nel settimo Auger-Aliassime ha rischiato di perdere il proprio servizio sul 15-40, ma lo spagnolo non è riuscito ad approfittarne. Al contrario il canadese, superato lo scampato pericolo, ha saputo reagire in piena sicurezza, chiudendo il game con due ace. A quel punto Nadal ha dato l’impressione di poter giocare tutte le proprie carte come all’inizio dell’incontro, portandosi in vantaggio per 40-0. Ma inaspettatamente si è poi verificato un autentico crollo, del tutto inusuale per lui nella sua lunghissima carriera: due doppi falli consecutivi e un rovescio troppo lungo, eseguito dopo la risposta alla battuta di Felix. Un successivo errore non forzato ha poi costretto il grande campione spagnolo a cedere il game e infine il primo set.
Nel secondo parziale Rafa ha evitato con molta fatica di subìre un break nel primo gioco, in cui ha commesso un altro doppio fallo e un altro errore gratuito, ma la stessa cosa non gli è riuscita nel terzo game, dopo che era andato in vantaggio per 40-15: vari errori incredibili l’hanno condannato al break, che è stato decisivo per la perdita anche del secondo parziale e quindi dell’incontro.
L’americano Fritz, chiamato alle Finals per sostituire l’infortunato Alcaraz, non ha ripetuto l’impresa della prima giornata, in cui aveva battuto il leggendario Nadal.
Contro Ruud, n. 4 del mondo, lo statunitense è entrato in campo piuttosto insicuro, tanto da farsi “breccare” nel primo gioco. Costretto a rincorrere l’avversario, ha messo a segno vari punti brillanti spingendo con molta aggressività, ma ha anche commesso molti errori evitabili, perché dall’altra parte c’era un giocatore capace di tenere costantemente la palla molto profonda e in campo, ma pronto ad avanzare, per concludere lo scambio verso l’angolo più lontano.
Il bilancio iniziale è stato piuttosto negativo per Frirz, che nei primi sette game ha vinto un solo gioco, per poi perdere il set per 6-3.
Nel secondo parziale la musica è cambiata, tanto che nel secondo gioco Ruud ha rischiato di perdere il servizio da 15-40 a causa di un errore non forzato e un doppio fallo; poi, dopo aver annullato le due palle-break, ha rischiato di cedere la battuta una terza volta con un altro doppio fallo, cui ha posto però rimedio immediatamente con un ace, che gli ha consentito di prevalere nel game.
Il norvegese non è stato però capace di mettere a segno un’analoga impresa nel decimo gioco, in cui ha commesso un altro doppio fallo, seguito da un controbalzo incontrollato di diritto; infine, nonostante due ace ha perso il set (per 6-4).
Nel quinto game del parziale decisivo Fritz ha evitato il break un prima volta al volo con un tuffo spettacolare (rarissimo e poco consigliabile sui campi duri), poi una seconda volta con un ace ottenuto dopo un errore di diritto troppo profondo.
Dopo di che si è arrivati senza ulteriori momenti critici al tie-break conclusivo.
Fritz ha perso il servizio due volte nei primi 5 punti, ma nel settimo si è procurato un mini-break.
Ruud è passato da 5-2 a 6-4, ottenendo quindi 2 match point, annullati poi entrambi dall’americano.
Ma sul 6 pari, quando l’esito della lunga lotta paritaria è stato affidato crudelmente dalle norme del regolamento alla capacità di conquistare altri 2 preziosi punticini, il freddo e razionale norvegese ha utilizzato tutta la propria inossidabile forza mentale, riuscendo infine a prevalere.