Di Paolo Pizzi/Presidente Onorario Panathlon Senigallia
E si, quando arrivi a San Siro inizi a guardare i volti dei nipoti che per la prima volta lo vedono nella sua maestosità. In quel momento nel nonno si contrappongono il ricordo della sua prima volta nel 1958 per un’amichevole Inter Brasile (quello di un Pelè ancora sconosciuto) e la partita Inter Cremonese di questa sera. Una scelta meditata per evitare incidenti di percorso nella loro crescita nerazzurra. Ma la marea di gente con tante maglie diverse è impressionante per me, figuriamoci per loro. Infatti sono improvvisamente ammutoliti e io li guardo, e provo un immenso piacere osservare i loro volti mentre mi stringono la mano, se non fosse per le parolacce di qualcuno d’intorno sarebbe tutto perfetto. Ed è un vero peccato ma poi gli spiego che in mezzo a tante persone possono essercene anche alcune maleducate non rispettose e incuranti della presenza di bambini.
L’apoteosi arriva con il gol, e quando la palla entra in rete suscita tanti sentimenti, risvegliando energie sopite e concretizzando sogni mai fatti o mai realizzati.
È festa. è gioia quel calcio dato alla palla né più né meno come accadeva due mila anni fa si tramuta in un abbraccio e un sorriso che ci accomuna . E quando esci dallo stadio hai un solo cruccio: non essere riuscito a fermare il tempo in un momento di così grande complicità.
Mano nella mano andiamo incontro al domani che in queste fugaci ore avevamo dimenticato ma che sicuramente sarà più semplice affrontare con le emozioni che oggi abbiamo condiviso. E spero proprio che quando non ci sarò più loro possano continuare a rivivere i momenti intensi che abbiamo vissuto oggi.
A volte anche il calcio e lo sport possono farti vivere e passeggiare in un mondo fantastico, direi divino.
San Siro è un mito, anche se non è il mio risaputamente juventino. Hai fatto bene a portare i tuoi nipoti nel Tempio del calcio italiano, orgogliosamente in maglia nerazzurra da qui all’eternità, sarà un ricordo indelebile. D’altra parte mia nipote Arianna ha voluto regalata la maglia della Signora, rigorosamente con il numero 3, anche lei da qui all’eternità. Tali nonni tali nipoti.
Massimo Rosa/Direttore Panathlon Planet