dr. Giovanni Lodetti
( Aipps )Associazione Internazionale di Psicologia e Psicoanalisi dello Sport
Giacobbe, o l’amato Israel, divenne zoppo dopo aver lottato con un Angelo del Signore. Come lui Efesto, figlio di Zeus, che nonostante fosse rimasto zoppo dopo la caduta dall’Olimpo causata dal padre, non venne sminuito mai agli occhi degli altri Dei. Sono entrambi quindi “partoriti” dall’essenza divina dell’Essere e ne appartengono alla stessa. Pare quindi anomalo come per tutto il mondo del pensiero occidentale post Socratico, fino all’influenza culturale odierna, il loro essere” diversi perché zoppi” li abbia confinati nella paura del non Bello e del malevolo, con tutto ciò che ne deriva. Tutto questo solo per un fattore di malasorte. Solo grazie all’articolo 3 della Costituzione Italiana del 1948 e alle leggi del diritto universale allo studio del 1977, Giacobbe e Efesto ritrovarono anche qui in Italia la loro “funzione” primitiva, sottratta dalle ire fumantine dei Padri Padroni. Oggi siedono e giocano con Noi. Viviamo così le nostre “non ansie” di fronte al loro essere diversi ( non perfetti e belli ) solo perché sono ritornati ad essere parte della nostra imperfezione, finalmente riconosciuta e non più paurosamente combattuta. Il combatterli li ha lasciati ai margini, il tenerli vicino ha permesso di conoscere il figlio di Javhe, Giacobbe ed il figlio di Zeus, Efesto. Non figli minori di Dei ma divinità “patologiche”, come alla stregua di alcuni Faraoni divini “zoppi” Egiziani, venerati ed amati come tutte le categorie ad esse associate. Rispecchiamoci in loro perché anche in loro siamo noi. È la giusta nemesi per vivere il quotidiano in armonia e benessere. Condividiamo la parte sfortunata e lottatrice di chi non ha mai voluto soccombere al volere di chi li ha voluti diversi. Ricolleghiamoci ai Padri senza più la paura di vedersi ognuno di noi non degno, potendo confrontare i gest di Giacobbe ed Efesto con i nostri e confrontare le virtù reciproche. Viviamo i giochi e le relazioni. Oggi siamo più vicini ai nostri fratelli ritrovati.
Come già Formatore per il Miur, della Scuola dello Sport Della Regione Lombardia e della Federazione Italiana Giuoco Calcio/Aiac è mio compito precipuo Formare al pensiero inclusivo tutte le generazioni di allenatori ed insegnanti che vivono le relazioni cosi’ da creare situazioni favorevoli allo sviluppo di un “Welfare dello sport” per tutti sempre.