WIMBLEDON – Giornata 5
Il Tennis di Alberto Capilupi – REDAZIONE Verona – Area1 Veneto Trentino/AA
Jannik, ben guidato, aveva impostato a tavolino la sfida con il gigante americano. Sostanzialmente, dando per scontato di riuscire a non concedere nemmeno un break point all’avversario (previsione azzeccata), ha puntato tutto sulla possibilità di strappargli il servizio almeno una volta in ogni parziale: il che è avvenuto, anche se una sola volta, nel settimo gioco del primo set, nel quinto punto del tie-break del secondo e nell’ottavo game del terzo. Programmazione perfetta.
Ma cerchiamo di spiegare come sia riuscito il nostro giovane campione nell’impresa di contenere nei limiti del possibile le tremende bombe di Isner, scagliate dall’alto dei suoi 2,12 di altezza? L’impresa è andata a buon fine utilizzando la risposta da lontano, quindi anche sulla seconda di servizio, grazie alla propria capacità di esprimere potenza e profondità con colpi tesi e veloci anche da poco meno di 30 metri dalla rete per scoraggiare avanzamenti immediati.. Quindi rinunciando ad attaccare sulla seconda battuta di Isner (anche perché spesso è precisa, veloce e poco lavorata). Si deve perciò ammettere che Sinner, criticabile in generale per rimanere troppo arretrato nella risposta, contro Isner ha fatto benissimo a restare incollato verso la parete di fondo, quasi in braccio al giudice di sedia.
E quando è riuscito nell’impresa di rimettere in gioco la palla, non si è esposto a rischi eccessivi negli scambi, confidando negli errori dell’avversario e limitandosi quasi sempre a colpi spiazzanti ma in sicurezza.
Dal canto suo l’americano ha cercato spesso di liberarsi dall’incubo di dover sostenere scambi da fondo campo, destinati a concludersi con suoi inevitabili errori: perciò quando ha potuto si è spinto più volte a rete, alternando successi e ad insuccessi con la volèe (impensabile, ovviamente, il pallonetto con Isner). Qualche volta lo statunitense ha messo a segno dei buoni colpi anche da fondo campo, specialmente con il rovescio lungolinea, decisamente brillante. Tutto questo per dire che Isner non sa fare soltanto in servizio, ma adesso ha tutti i colpi, pur non essendo in grado di sostenere scambi lunghi (e nemmeno di media durata).
Per quanto riguarda il proprio servizio, Sinner ha cercato sistematicamente di indirizzarlo verso il corpo, per evitare di dare spazio alle lunghe e temibili leve di Isner. Inoltre non ha mai cercato di alzare la seconda palla con il kick, cioè con la rotazione in avanti, perché ne sarebbe risultata una palla poco fastidiosa, in quanto non adeguatamente alta per l’avversario. Al kick, infatti, Jannik ha sempre preferito il taglio laterale in slice.
Infine si deve ammettere che l’italiano è riuscito a mantenersi calmo, lucido e in piena fiducia per tutto l’incontro.
Quindi l’impresa di battere Isner, che non era andata a buon fine da parte di Murray (pur sostenuto dal pubblico dal primo minuto all’ultimo), è invece riuscita a Sinner, che domani dovrà affrontare Alcaraz. Lo spagnolo parte come favorito, per cui si potrebbe quasi dire che il nostro campione avrà meno da perdere: ma proprio questo pronostico negativo può essere per lui un vantaggio. In sostanza Sinner, ormai piazzato stabilmente intorno ai primi 10 del mondo, avrà l’occasione nel tempio del tennis per spingersi più in là con le proprie ambizioni. Mentre Alcaraz potrà dimostrare, in due incontri consecutivi, di essere davvero predestinato a diventare il n. 1 del mondo. Chi uscirà vincitore tra Carlos e Jannik dovrà infatti misurarsi molto probabilmente con Sua Maestà Djokovic, ancora sul trono del tennis.
L’altro mostro sacro, Nadal, dovrà invece vedersela oggi con Sonego, che sta giocando molto bene. Speriamo in un colpaccio.
Ma il piatto forte del giorno, per gli scommettitori, è quello in cui l’istrionico Kyrgios cercherà di battere Tsitsipas “per dimostrare a tutti di essere un po’ bravo nel tennis”.