Il 15 ottobre si svolgeranno le elezioni per eleggere il presidente della FISI (Federazione Italiana Sport Invernali) e attualmente l’unico candidato ad aver chiarito le sue intenzioni è Alessandro Falez che lo scorso 15 luglio ha annunciato ufficialmente la propria discesa in pista.
In questi giorni, però, si vocifera che l’attuale presidente Flavio Roda sia intenzionato a ricandidarsi per il suo quarto mandato.
“L’attuale presidente ha fatto un buon lavoro nei suoi precedenti 3 mandati e sarebbe stato positivo per la FISI se lui avesse potuto proseguire per un quarto, mantenendo una “continuità gestionale” in vista del quadriennio olimpico” dichiara Alessandro Falez che aggiunge: “Tuttavia, la Legge 8/2018 ha inserito il limite dei 3 mandati al fine di assicurare il fisiologico ricambio rappresentativo”.
Roda, infatti, ha già ricoperto la carica per 3 mandati e, anche se il suo primo incarico ha avuto una durata inferiore al quadriennio (ma, comunque, superiore ai due anni), questo deve essere computato ai fini della limitazione prevista dalla legge, come chiarisce il parere del Collegio di Garanzia del CONI 6/2018, che recita: “i mandati che abbiano avuto una durata inferiore al quadriennio olimpico debbono considerarsi al fine del computo del raggiungimento della soglia dei tre”. Di conseguenza, senza ulteriori giri di parole, non può essere rieletto.
Esiste poi una norma transitoria (13 febbraio 2018) già applicata per molti consiglieri nella passata tornata elettorale, che consentiva di candidarsi al quarto mandato ma che non è applicabile a Roda in quanto al momento dell’entrata in vigore della legge non aveva ancora ricoperto i tre mandati.
Ciò nonostante, il presidente in carica continua a manifestare sugli organi di informazione la propria intenzione di ricandidarsi, basando il suo convincimento sul disposto dello Statuto (art. 48 comma 4) e del ROF, Regolamento Organico Federale (art. 46 comma 4), i quali, nel conformarsi al disposto legislativo, hanno tuttavia aggiunto due locuzioni (“nel limite massimo di tre mandati quadriennali” e “nel limite massimo di tre interi mandati quadriennali”), che potrebbero falsare la corretta interpretazione e applicazione dell’inequivoca norma di legge che prevale però sullo statuto e sul ROF.
Si aggiunga che il CONI ha recentemente nominato un Commissario ad acta per verificare il corretto adeguamento delle carte federali allo Statuto CONI e alle disposizioni legislative.
Alla luce di queste considerazioni, un’eventuale candidatura di Roda potrebbe essere impugnata per contestarne l’ammissibilità, sulla base del Regolamento del CONI del 9 marzo 2022, che ha previsto per le Assemblee Elettive una procedura di urgenza sia dal Procuratore Federale sia da altro candidato ammesso. Tale impugnazione, porterebbe inevitabilmente all’esclusione della stessa candidatura prima del voto in Assemblea. Inoltre, potrebbe essere contestata direttamente dinanzi al TAR (senza dover passare per la giustizia sportiva, come previsto da una recente sentenza del Consiglio di Stato, lan. 2320 del 07/04/2020). Anche questo ricorso determinerebbe la decadenza dalla candidatura prima del voto in Assemblea.
Quindi, legge alla mano, Flavio Roda non potrà ricoprire la carica di Presidente della FISI nel prossimo quadriennio.
“È comprensibile che una persona che ha lavorato per 10 anni dedicandosi a tempo pieno alla FISI, voglia continuare ad occuparsene – osserva Falez – ma non credo che il bene della Federazione possa realizzarsi facendo leva sul mancato rispetto di una norma di legge”.
“Auspico – prosegue – che si chiarisca rapidamente questo equivoco e che ci siano altre valide persone che possano in questi giorni dichiarare la loro candidatura. La speranza è che si avvii presto un dibattito aperto e trasparente tra i candidati per confrontare idee, modelli e progetti. Sarebbe l’occasione per far emergere nuovi spunti e nuovi slanci, con l’obiettivo di consentire agli sci club di arrivare alla data delle elezioni con la più ampia consapevolezza possibile per scegliere il candidato migliore”, conclude Alessandro Falez.
Roma, 27 luglio 2022
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